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giovedì 11 aprile 2013

Un bello staff

Mentre Liguori ormai langue in tutte le lingue nella sua battaglia sociale, il questore emette un Daspo a carico della Despar, rea secondo l’Adusbef di tenere i prezzi troppo alti, e prontamente interviene Liguori, novello Robin, che risulta iperattivo nel periodo del Novello, ma che anche in periodi di normale beva riesce a paragonare i prezzi alti della Despar con i toni di voce del settantaduenne, anch’essi troppo alti, lui che con l’arco e le fecce come lui incarna la figura del giornalista di parte, che preferirà sempre l’uso tagliente delle parole a un volgare lanciacaccole, un uso superficiale della professione come il suo diventa una coltellata dialettica sotto pelle, che è un termometro di sensibilità inarrivabile nei confronti della fibra muscolare degli accoltellati preservata appunto dalla superficialità inferta. Un infarto, si, Liguori è un arresto cardiaco della categoria, purtroppo non un arresto vero e prorprio, e noi vorremmo pensare solo all’Atalanta adesso e dimenticare la gazzarra se non ci fosse il comparatore superalcolico a soppesare e a trovare il nesso anche tra lo schiamazzo e Ben Gazzara, un frescone romano, insomma, che alla fine mette di mezzo anche Frasconi Gazzara. Pensiamo all’Atalanta? Macchè!! Ecco che tira fuori la Georgia pensando che si parli della sua capitale, un uomo della Capitale e dal capitale sociale giallorosso che vive di porchetta e di porcate, forse perché conscio che è meglio la rosetta della rosa della Roma, che invece sembra fuori da tutti i giochi e che si specchia in un progetto americano fallito in mille pezzi. La Fiorentina, invece, recuperando una partita incredibile riapre anche psicologicamente la caccia grossa, mettendo il Milan di fronte alle proprie debolezze, e soprattutto di fronte al Napoli e alla Juve che non sono le squadre più malleabili da incontrare senza l’arma letale Balotelli. Il letame, ecco sembra proprio essere diventata questa la materia prima del contendere, e dal quale dovranno uscire Galliani & Co, mentre la moria delle vacche ci ha colto improvvisamente in un bollettino medico che ha ricordato tanto Beirut, ma anche nelle difficoltà la Fiorentina sembra aver trovato lo spirito giusto e dimostrato di aver fatto un altro passo in avanti verso la consacrazione, si, la Fiorentina proprio contro il Milan, e nelle condizioni peggiori, che non sono ne quelle di Galliani e neppurre quelle di Liguori ha lanciato lo sprint. In questo giovedì è proprio l’orgoglio il propellente di una giornata che va spavalda verso la primavera dell’ottimismo, la consapevolezza è quella di avere un gran bel gruppo, oltre ad avere piena cosapevolezza dell’arrivo dell’alta pressione, la stessa che adesso colpirà il Milan che va invece verso un ciclone di partite difficili. Un bel gruppo, si, che ci lascia la bocca buona, un gruppo di alta qualità, la mia fotografia di oggi è questa, a Firenze la Fiorentina cucina un ottimo calcio, proprio come lo staff dell’Enoteca Pinchiorri.