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lunedì 22 aprile 2013

L'intimidatorio Roncaglia

La vittoria di ieri racconta due storie diverse che si toccano, quella della zona più sudamericana di Brozzi  che ha visto i natali del match winner, un luogo dove al posto della spiaggia d’Ipanema c’era una piaggia deserta dove hanno costruito un ipermercato. L’umiltà di Romulo è dovuta proprio al crescere lì, non tanto tra le favelas quindi, ma tra le fave di quella periferia, e ieri è stata festa per il ragazzo cresciuto con il mito di Pippucci,  convinto dalla famiglia che il suo futuro poteva essere solo quello di commesso a vendere i tostapane. La vittoria della Fiorentina sul Toro premia finalmente questo ragazzo educato, professionista sempre disponibile, che salva la Fiorentina da quelle partite marchiate a fuoco che rimangono nella storia del rammarico di una società, come quella di Cesena, ancora lì a ricordarcelo come fosse ieri. E lo scampato pericolo è merito anche di Roncaglia, un’altra storia questa che vedremo più avanti perché l’argentino pur non essendo stato della partita è stato determinante lo stesso. Una partita venuta giù di testa come dalla piattaforma, un tuffo al cuore, difficile da giudicare se come nei tuffi dovessimo togliere il voto migliore e quello peggiore, rimarrebbe forse l’eleganza di quei primi 40 minuti senza uno spruzzo, e poi l’errore di concentrazione dopo l’ingresso in campo nel secondo tempo, diciamo un pessimo ingresso in acqua. Rimane forse la bocciatura definitiva di Viviano, e rimane la consapevolezza che Cerci sarà comunque un’altra bella operazione di Corvino, difficile che possa tornare, il modo di esultare dimostra che non ne ha molta voglia, ma il suo valore ci permetterà di chiudere altre operazioni importanti. Voto alto allo stadio pieno, un pubblico finalmente protagonista, evidentemente apprezzate le iniziative della società che ripaga la fiducia della gente con uno spettacolo accompagnato da una girandola di emozioni dal finale con il botto. Intanto il Milan è lì, l’asticella non è poi così alta, un punto solo che basterebbe visti gli scontri diretti, perché non crederci allora, probabilmente la benzina giusta per affrontare le ultime partite, con la sveglia sul comodino che suona ricordandoci di quel calo di concentrazione del secondo tempo che stava compromettendo partita e speranze Champion. E ora la storia di Roncaglia che tra l’altro non si capisce il perché non abbia trovato spazio nella partita, tra un Tomovic irriso da Santana e un Savic inadeguato su Cerci, lui che è il più veloce e feroce della compagnia, ed è proprio grazie a quella sua ferocia che la Fiorentina vince una partita che aveva ormai il sapore del sugo bruciato, una storia fatta anche di prepotenze, quelle continue appunto di Roncaglia su Romulo,  di un argentino rissoso nei confronti di un brasiliano anche troppo buono, insomma, in settimana Roncaglia si doveva ricordare di andare a comprare il pane e non aveva neanche un straccio di fazzoletto, allora ha usato la bicicletta di Roncaglia per farci un nodo, quello che è successo ieri all’ingresso in campo di Romulo è poi solo cronaca, l’argentino l’ha terrorizzato “Ricordati che dobbiamo vincere sennò passo alla Mini”, e l’auto nuova a cui tiene così tanto lo ha spinto furiosamente verso un gol salva partita e carrozziere.