La
vittoria di ieri racconta due storie diverse che si toccano, quella
della zona più sudamericana di Brozzi che ha visto i natali del match
winner, un luogo dove al posto della spiaggia d’Ipanema c’era una
piaggia deserta dove hanno costruito un ipermercato. L’umiltà di Romulo è
dovuta proprio al crescere lì, non tanto tra le favelas quindi, ma tra
le fave di quella periferia, e ieri è stata festa per il ragazzo
cresciuto con il mito di Pippucci, convinto dalla famiglia che il suo
futuro poteva essere solo quello di commesso a vendere i tostapane. La
vittoria della Fiorentina sul Toro premia finalmente questo ragazzo
educato, professionista sempre disponibile, che salva la Fiorentina da
quelle partite marchiate a fuoco che rimangono nella storia del
rammarico di una società, come quella di Cesena, ancora lì a
ricordarcelo come fosse ieri. E lo scampato pericolo è merito anche di
Roncaglia, un’altra storia questa che vedremo più avanti perché
l’argentino pur non essendo stato della partita è stato determinante lo
stesso. Una partita venuta giù di testa come dalla piattaforma, un tuffo
al cuore, difficile da giudicare se come nei tuffi dovessimo togliere
il voto migliore e quello peggiore, rimarrebbe forse l’eleganza di quei
primi 40 minuti senza uno spruzzo, e poi l’errore di concentrazione dopo
l’ingresso in campo nel secondo tempo, diciamo un pessimo ingresso in
acqua. Rimane forse la bocciatura definitiva di Viviano, e rimane la
consapevolezza che Cerci sarà comunque un’altra bella operazione di
Corvino, difficile che possa tornare, il modo di esultare dimostra che
non ne ha molta voglia, ma il suo valore ci permetterà di chiudere altre
operazioni importanti. Voto alto allo stadio pieno, un pubblico
finalmente protagonista, evidentemente apprezzate le iniziative della
società che ripaga la fiducia della gente con uno spettacolo
accompagnato da una girandola di emozioni dal finale con il botto.
Intanto il Milan è lì, l’asticella non è poi così alta, un punto solo
che basterebbe visti gli scontri diretti, perché non crederci allora,
probabilmente la benzina giusta per affrontare le ultime partite, con la
sveglia sul comodino che suona ricordandoci di quel calo di
concentrazione del secondo tempo che stava compromettendo partita e
speranze Champion. E ora la storia di Roncaglia che tra l’altro non si
capisce il perché non abbia trovato spazio nella partita, tra un Tomovic
irriso da Santana e un Savic inadeguato su Cerci, lui che è il più
veloce e feroce della compagnia, ed è proprio grazie a quella sua
ferocia che la Fiorentina vince una partita che aveva ormai il sapore
del sugo bruciato, una storia fatta anche di prepotenze, quelle continue
appunto di Roncaglia su Romulo, di un argentino rissoso nei confronti
di un brasiliano anche troppo buono, insomma, in settimana Roncaglia si
doveva ricordare di andare a comprare il pane e non aveva neanche un
straccio di fazzoletto, allora ha usato la bicicletta di Roncaglia per
farci un nodo, quello che è successo ieri all’ingresso in campo di
Romulo è poi solo cronaca, l’argentino l’ha terrorizzato “Ricordati che
dobbiamo vincere sennò passo alla Mini”, e l’auto nuova a cui tiene così
tanto lo ha spinto furiosamente verso un gol salva partita e
carrozziere.