E
a proposito di saggezza, tanto per riprendere l’argomento di ieri
rimasto inespresso proprio mentre parlavamo “dell’espresso sospeso”, un
caffè non tanto Napolitano quanto invece quello con l’aroma tipico di
una certa umanità napoletana probabilmente scomparsa, e per questo forse
oggi un rito da scremare attentamente nella Napoli dell’euro, ma che ci serve ancora
per precisare quanto sia saggia la donna che Napolitano non ha neanche
inserito nella lista Uefa. E chi guardando Larrondo ha pensato anche
solo per un attimo a Van Basten, allora può pensare a ragion veduta
anche ad una donna Presidente della Repubblica. E sicuramente la saggezza
femminile va misurata non solo in quelle canoniche 60-90-60, e non va
solo palpata, va saggiata con strumenti idonei che non siano il solo
testosterone, e lo strumento primo tra tutti è proprio la partita della Fiorentina. Intanto la
foto ci mostra come la donna veramente saggia sia quella in grado di
armonizzarsi con l’ambiente che la circonda, mi sorprende invece che tra
i saggi di Napolitano non ci sia il sindaco di una cittadina della
Gerogia, non tanto per la decisione di combattere i crimini obbligando
ogni nucleo familiare al possedimento di un’arma da fuoco, quanto per la
decisione di non prevedere poi alcuna conseguenza penale per quelle
famiglie che hanno deciso comunque di non comprarne. Ma torniamo alle
nostre donne che per essere considerate veramente sagge, sabato all’ora
di pranzo dovranno evitare affermazioni apparentemente innocue dette
magari con leggerezza e senza cattive intenzioni. La donna saggia per esempio non
chiederà mai spiegazioni sul fuorigioco perché tanto si vede benissimo
che non gliene importa una sega, e poi proprio a seguito di una domanda
già di per se inaccettabile potrebbe scatenare una sequenza inarrestabile di
ulteriori domande proprio mentre l’azione della Fiorentina entre nel vivo. La visione della partita non prevede conversazioni a
carattere regolamentare. O meglio non prevede proprio nessun dialogo.
Chiedere l’identità di un giocatore è poi da incoscienti, perché
presuppone ignoranza in materia, e oltretutto tradisce un disinteresse
palese che si trasforma in interesse per la materia umana in
pantaloncini, che nel troglodita mondo di un certo tipo di tifo
potrebbe addirittura innescare pericolose derive di gelosia. E infine,
dopo la rabbia di una sconfitta, o dopo la perdita di un campionato sul
filo di lana di un maglione fatto ai ferri proprio da lei, o più semplicemente e meno
drammaticamente anche dopo solo l’ammonizione del top player che fa
scattare la squalifica per la partita successiva contro la Juve, la
frase più ripugnante, quella da non pronunciare mai nemmeno in procinto
di morte è “in fondo è solo un gioco”, perché lo sguardo può diventare
assassino e la saggezza presente nella stanza evaporare velocemente come
l’aroma del “caffè sospeso”, per arrivare fino all’odio puro in men che non
si dica, ed è proprio da questo setaccio che passa la certificazione di
saggezza femminile. Ma chi è saggia veramente fino in fondo, andrà
persino oltre, evitando non solo di avventurarsi in terreni così minati,
ma lascerà il suo spazio addirittura ad una bionda senz'altro più congeniale di
lei, una compagnia più adatta della sua, e tutto per il bene della
famiglia. Naturalmente una Moretti. Scelta saggia e ghiacciata.