Mentre
è ormai chiaro che il posto Champion sarà assegnato “Per un pugno di
dollari”, dallo stesso film riprendo la frase più bella della giornata
di ieri, che però fa parte della vita vera “Quando un anziano signore
con la Costituzione incontra dei partiti con i franchi tiratori, quei
partiti sono anime morte”. E sul set della nostra passione, un
pugno in faccia invece verrebbe voglia di darlo a quelle comparse che
girano le scene di film storici come il calcio, con l’orologio al polso
per non fare tardi all’appuntamento con la prossima figura di merda. E
alla fine ti ritrovi l’inquadratura lunga di un Failla che sta al film
del campionato come un gufo sulla spalla, che frigna di paura davanti
allo scambio dei gagliardetti tra i capitani, preso per un duello tra
chi ha un fucile e chi come lui è invece un gran pistola. E poi
Sconcerti che a 5 giornate dalla fine giudica il Milan più squadra,
diciamo pure le sue 5 giornate di Milano, che sono poi quelle di un
giornalista che fa riferimento all’insurrezione avvenuta nella propria
testa, perché tanto, per dimostrare la sua tesi alla fine avrà l’intero
campionato, che purtroppo per lui c’è però già stato a raccontare la
verità di una squadra che è più squadra di nientepopodimenoche un punto,
appunto, come la fortuna che per Mauro alla lunga non potrà continuare a
sorreggerci, è vero come anche che lui è gobbo per sua sfortuna, perché
la fortuna finirà per forza tra poco, tra 5 giornate per la precisione
aggiungiamo noi, così come Liguori secondo il quale la vittoria della
Fiorentina contro il Toro, è più grave per la Roma di una pallina di
polistirolo lanciata con vemenza a Galliani, con la stessa demenza di
chi da il Daspo solo all’uomo con la pistola perché è un pistola. Mentre
in quello che non è un film, gli attori principali che dovrebbero
produrre leggi per regolare la nostra vita, in un Parlamento surreale
come dialoghi di Woody Allen, si applaude alla propria vergogna, e
allora è meglio persino uno come Scilipotolivo che non si vergogna di
usare il De Pin del proprio Bancomat al posto del cuore per scegliere la
maglia da indossare. Ma sul set della vita, anche nei momenti brutti
come può essere un’intervista di Galliani, è la passione che smuove
ancora questo povero mondo, e non è come pensa il Gat dall’osservatorio
della sua notte fonda, che è il sole a girare intorno alla terra, o
Ranocchia a chiudere finalmente una diagonale prima di chiudere la
propria carriera, ma è la sana passione, come anche la nostra, alla fine
a far girare le cose, siamo noi che stacchiamo il biglietto al
botteghino della vita, tutti i giorni, anche se sullo schermo vengono
proiettate scene raccapriccianti che girano sul proprio asse come quelle
che abbiamo raccontato, noi al cinema ci andremo lo stesso, che finisca
bene o male, anche se un solo punto ci separa dal Cinema
Paradiso. La Fiorentina ci ha già fatto divertire a prescindere dal
finale che andremo a vedere, si, il film del nostro campionato vale già
abbondantemente il prezzo del biglietto.