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martedì 23 aprile 2013

Al cinema

Mentre è ormai chiaro che il posto Champion sarà assegnato “Per un pugno di dollari”, dallo stesso film riprendo la frase più bella della giornata di ieri, che però fa parte della vita vera “Quando un anziano signore con la Costituzione incontra dei partiti con i franchi tiratori, quei partiti sono anime morte”. E sul set della nostra passione, un pugno in faccia invece verrebbe voglia di darlo a quelle comparse che girano le scene di film storici come il calcio, con l’orologio al polso per non fare tardi all’appuntamento con la prossima figura di merda.  E alla fine ti ritrovi l’inquadratura lunga di un Failla che sta al film del campionato come un gufo sulla spalla, che frigna di paura davanti allo scambio dei gagliardetti tra i capitani, preso per un duello tra chi ha un fucile e chi come lui è invece un gran pistola. E poi Sconcerti che a 5 giornate dalla fine giudica il Milan più squadra, diciamo pure le sue 5 giornate di Milano, che sono poi quelle di un giornalista che fa riferimento all’insurrezione avvenuta nella propria testa, perché tanto, per dimostrare la sua tesi alla fine avrà l’intero campionato, che purtroppo per lui c’è però già stato a raccontare la verità di una squadra che è più squadra di nientepopodimenoche un punto, appunto, come la fortuna che per Mauro alla lunga non potrà continuare a sorreggerci, è vero come anche che lui è gobbo per sua sfortuna, perché la fortuna finirà per forza tra poco, tra 5 giornate per la precisione aggiungiamo noi, così come Liguori secondo il quale la vittoria della Fiorentina contro il Toro, è più grave per la Roma di una pallina di polistirolo lanciata con vemenza a Galliani, con la stessa demenza di chi da il Daspo solo all’uomo con la pistola perché è un pistola. Mentre in quello che non è un film, gli attori principali che dovrebbero produrre leggi per regolare la nostra vita, in un Parlamento surreale come dialoghi di Woody Allen, si applaude alla propria vergogna, e allora è meglio persino uno come Scilipotolivo che non si vergogna di usare il De Pin del proprio Bancomat al posto del cuore per scegliere la maglia da indossare. Ma sul set della vita, anche nei momenti brutti come può essere un’intervista di Galliani, è la passione che smuove ancora questo povero mondo, e non è come pensa il  Gat dall’osservatorio della sua notte fonda, che è il sole a girare intorno alla terra, o Ranocchia a chiudere finalmente una diagonale prima di chiudere la propria carriera, ma è la sana passione, come anche la nostra, alla fine a far girare le cose, siamo noi che stacchiamo il biglietto al botteghino della vita, tutti i giorni, anche se sullo schermo vengono proiettate scene raccapriccianti che girano sul proprio asse come quelle che abbiamo raccontato, noi al cinema ci andremo lo stesso, che finisca bene o male, anche se un solo punto ci separa dal Cinema Paradiso. La Fiorentina ci ha già fatto divertire a prescindere dal finale che andremo a vedere, si, il film del nostro campionato vale già abbondantemente il prezzo del biglietto.