Quando
ancora Fi.it non era diventato il discount che purtroppo è diventato
oggi in tempi di crisi, ma era sempre una gastronomia rifornita di
vivaci intelligenze, prima per capirci che i gobbi avessero messo il
Ceccarelli dietro alla cassa con un colpo di stato, c’erano stati i
grillini della prima ora che avevano già cercato di scuotere le
coscienze di quei tifosi Viola proni alle logiche della casta
marchigiana. E si parlava non a caso di pontellizzazione, oggi che tutti
se ne accorgono di fronte alle mille aziende che tutti i giorni
chiudono, loro già ne parlavano, persino a Siena, perché sapevano del
Monte dei Paschi. Corvino come Fini e Di Pietro, fatto sparire dietro la
spinta di un rinnovamento che a Firenze ha portato Pradè e Montella,
con il loro Movimento a 5 Stelle che ha ridisegnato buona parte della
rosa e del Parlamento. Oggi che il povero Bersani ancora inciucia col
Berlusca e propone un nome come Marini per il Colle, in un tentativo
estremo di vecchia politica, un ultimo fremito prima dell’encefalogramma
piatto, allora forse sarà il caso di ritirare fuori le grandi idee di
Fi. it, oggi che bruciano le tessere del PD davanti a Montecitorio per
protestare contro la candidatura di Marini, come a Moena i più
illuminati protestavano con parrucche e nasi finti contro i Della Valle.
I Casaleggio Viola, quelli di un sitone ricercato nell’assortimento
delle idee come forse neanche Peck, i guru del tempo
dell’antidellavallismo, bisogna ammetterlo ci avevano visto giusto, non
solo schierandosi con il povero Montolivo che avrebbe lasciato sguarnito
il nostro centrocampo dal fosforo che suo malgrado ha dovuto esportare
nel miglior Milan del dopoguerra, tanto che anche su Milan Channel gli
hanno dedicato una lapide a futura memoria, e così è andata visto i vari
Borja Valero, Pizarro e Aquilani. Si, oggi che anche la rivoluzione
della politica porta il vessillo di Marini al colle come simbolo di
cambiamento, bisogna ammettere che avevano ragione loro, altro che
autolesionismo e mamme ebe come li ritenevamo noi, invece, concussi con
lo spirito maneggione dei Della Valle, mezzi di servilismo verso il
padrone, fradici di vecchie ideologie a favore del padrone, erano loro i
veri guru di Fi.it, quando il
vuturismo aveva ancora una visione
panoramica e noi con lo sguardo torvo di Marotta, e soprattutto con lo
scetticismo di chi non vede oltre il proprio naso l’abbiamo fatto
miseramente fallire. E allora bisogna avere il coraggio di riesumare
quelle idee, di farle rivivere senza avere il timore di ammettere di
avere sbagliato, e questa volta neanche per benefici periferici come
possono essere quelli Viola, ma per l’intero Paese che vive momenti di
sbandamento pari solo a quelli di Delio Rossi. Perché le idee buone
rimangono tali, e le persone valide idem, mi sento di poter dire da
folgorato sulla via di Garlasco, che le candidature avanzate dai guru di
Fi.it in sostituzione dei Della Valle, e da noi poveri ebeti rigettate a
favore del padrone marchigiano, possano essere valide a maggior ragione
oggi per aiutare il Paese, quindi i nostri nomi per il Colle sono
Zamparini e Preziosi. Ho scelto la bellezza femminile per rendere merito
a chi era stato ingiustamente dileggiato, e le due foto sono una mia
personale dedica proprio alla bellezza di quelle dee.
