.

.

venerdì 26 aprile 2013

L'ingrediente base

Un Batistuta che gira per Firenze così poco disponibile non è una bella cosa, per di più insieme alla sua Irina che per noi fa tanto Supercoppa italiana, mi è sembrato svagato, come se avesse dimenticato la storia, oppure la storia la conosce benissimo e allora quale occasione migliore del 25 aprile per liberarsi di noi. No, non ci voglio credere, è come quando devi preparare una ricetta, apri il frigorifero e ti manca uno degli  ingredienti base, Bati s’è dimenticato il passato, ma non quello di pomodoro, allora mi verrebbe voglia di perdere anch’io la memoria e gridare alla tele, in camera, “non te amo più”. Sarà il pesce che mangio, sarà che tendo geneticamente a non sversare certe emozioni dalla scatola nera dei ricordi, e così mi tocca continuare ad amarlo pur davanti a quella mancanza di sensibilità verso la sua città, forse il bomber ha fatto ponte con certi suoi ricordi, e io che lo faccio oggi, di lui però non dimentico. E’ scappato via come un ladro, rasente ai muri, come se ci avesse rubato l’affetto, un po’ imbiancato, è mancato un ingrediente base in questo nuovo incontro, Batistuta ha sbagliato un gol facile, di quelli a porta vuota, bastava appoggiarla dentro, come si dice quando i grandi giocatori invecchiano, che comunque il senso del gol non lo perdono mai, a lui no, evidentemente a lui non è rimasto, non gli è rimasto niente attaccato addosso? E’ Possibile? E’ possibile che scivoli in città con tutta quella indifferenza, che abbia trattato come un fastidio quello che invece è grandissimo affetto, ma siccome l’assassino torna sempre sul luogo del delitto,  voglio pensare che sia stato solo un momento, un crampo dopo tanto tempo che non tornava a giocare a Firenze, la tensione e l’emozione a volte giocano brutti scherzi anche a chi è abituato a saperle gestire, non sono convinto che Bati abbia avuto un crampo, ma da innamorato ferito tendo a credere quello che mi fa meno male. Un Batistuta in maschera, è come se avesse avuto la testa a un carnevale famoso, scappato via dall’affetto della sua gente come un Edmundo qualsiasi, si, è mancato il sapore di un ingrediente base a questo piatto per l’ospite inaspettato, caro Bati è mancato quel sapore che non hai saputo mettere te a questo nostro incontro, come se l’Arno non scorresse più sotto i ponti, oppure se al nostro campetto ci chiudessero la porta San Frediano. No, non è un modo di dire trito e ritrito, il tuo incontro ci ha deluso un po’ perché non si può fare un trito che si rispetti senza avere cipolla, sedano e carote, e dal campo dove coltiviamo i nostri sentimenti, questa volta ce lo mettiamo noi per te, e così raccolgo le carote che non possono mai mancare e che amo anche perché ti colorano la vita, ma la prossima volta portati dietro tutti gli ingredienti.