Nel
1961 nasceva a Firenze il primo supermercato Esselunga, e più
precisamente in via Gaetano Milanesi, informazione che oggi arriva
finalmente anche al Gat grazie alla sua solerte stagista, lui che ama
così tanto la differita, e così quando a Montecarlo saranno chiusi per turno,
potrà da domani fare la spesa anche in questo nuovo punto vendita. E
mentre Pietro Maso esce dal carcere di Opera dopo aver scontato 22 anni
per aver ucciso i genitori, la lenta macchina della verità di Gian Aldo
su Montolivo si è messa in moto. Verità sulla quale sta evidentemente
scrivendo un’opera visto che non arriva mai alle stampe, forse proprio
perché c’è rimasto prigioniero e a differenza di Maso non verrà mai
scarcerato. Tribunali permettendo è comunque prevista prima della
presentazione dell’opera, anche la scarcerazione di Rosa Bazzi e Olindo
Romano, la prefazione invece sarà una lettera di Pallavicino a un
contratto mai nato, una ricostruzione un po’ fallace e un po’ ruffiana
che vuole ricordare la Fallaci per spiegare il perché di una firma che
non è stata mai apposta sul contratto a scadenza del primo capitano
della storia Viola degradato sul campo. Da una verità quindi così
biodegradabile, il bolognese, in aperta concorrenza con il Bio Presto, alla fine è arrivato a fare tardi. Dal suo staff filtrano anche i
motivi per i quali sia costretto a scrivere sempre a notte fonda, perché
si dice che cominci a cercare il parcheggio solo alle 19:30. Suggeriamo
alla stagista d’informare il giornalista bolognese che nel frattempo al
posto della libreria del Porcellino c’è oggi il cioccolataio Venchi, che
all’Hard Rock Cafè non si gioca più a biliardo come un tempo, e che le
buche di Firenze non sono quelle del Gambrinus, ma si differenziano da
quelle di Ranocchia perché disperse su tutto il territorio comunale e
non solo nell’area di rigore dell’Inter. Mentre Gasparroni, Cigarini, De
Sciglio e Palombo sono i nomi che il Movimento 5 Stelle inserisce tra i
candidati al Colle, a fronte di Roncaglia e Gonzalo Rodriguez che
invece sono la casta ormai sempre più impresentabile, quella per
intendersi che appoggia malamente al compagno e che qualche compagno
come Deyna ancora appoggia in logiche stantie di partito, lo stesso
utente che beve sprezzatamente solo Peroni perché ricorda tanto Evita. E
mentre la stagista avrà prontamente riportato che la cupola è opera
del Brunelleschi e non di Moggi, che Marco Masini è disponibile a
rilasciare un’intervista solo dopo che si sarà appurata la verità sul
caso
Montolivo, la ricerca sulla Sla intanto va più avanti persino di
certe verità, tanto che la comunità scentifica ha dichiarato che se
avanzano cinque minuti cercherà di trovare un rimedio anche alla
sindrome da Corvino. Un’ultima preghiera alla stagista sui modi di dire
che cambiano mentre si cerca invano il parcheggio, lei che ha il compito non
proprio facile di gestire la differita e il jet lag caratteriale tipico
di quando si scavalca l’appenino come fosse un fuso orario, e quindi di
spiegare al bolognese che ai giorni nostri quando si dice vediamoci una
partita insieme al baffo non s’intende Bergomi e nemmeno Mazzola ma con
una birra Moretti. E dalla parte più bassa dello scafo saluto e invio
una foto che mostra la differenza sostanziale che c’è tra chi simpatizza
e chi invece ci “sente”. E da sentina a sentire il passo è breve.
Mentre da Montecarlo a Montolivo non resta che Montedomini.
