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giovedì 4 aprile 2013

Il numero due

Un ecomostro come quello di Punta Perotti a Bari, si, Delio Rossi buttato giù con due schiaffi come un Palacio che deturpa Genova, come i tanti scheletri grigi che deturpano l’armadio dov’è riposta ormai la propria carriera. E grazie all palazzinaro masticatore abusivo ci ritroviamo l’Inter del miracolato Stramaccioni col fiato sul collo, una situazione di congestione del traffico a ridosso delle piazze europee che evidenzia quanto fosse lucida l’analisi del napoletano Vincè quando aveva anticipato il concetto di sottigliezza della linea di confine tra un terzo e un settimo posto. La notizia del giorno è comunque il lieve infortunio a Messi che finalmente ce lo restituisce un po’ più umano, anche se ancora non proprio come Jovetic, comunque soggetto anche lui a saltare almeno trenta minuti su trenta partite. Ancelotti invece esporta magnificamente il Made in Italy, quell’irraggiungibile arte italiana del piagnisteo, Carletto ha avuto il coraggio di lamentarsi per il rigore subito dopo aver segnato un gol leggermente in fuorigioco di tre metri, ha avuto cioè le palle di rappresentare con orgoglio la sua categoria anche in Francia, parlando soprattutto a nome di Guidolin e Mazzarri, autorizzato con regolari deleghe prestampate avanzate nella riunione condominiale di ottobre. E intanto domenica ci ritocca la partita alle 12.30, fastidiosa come la renella per non dire come la pioggia che ormai cade ininterrottamente da tre mesi, tanto che mi sento il Blade Runner di via Sant’Agostino mentre San Frediano è ormai lastricato non più solo di pazzi ma anche di pozze, adesso mi chiedo se quest’anno a giugno il telegiornale avrà il coraggio di riutilizzare il solito servizio sulla siccità fatto nel ‘94 e probabilmente ancora non completamente ammortizzato. E allora pagate il canone se potete, anche in ritardo con una piccola mora, è un appello il mio per evitare che oltre al servizio sulla siccità la nostra TV verità ci rivoghi anche quello sul grande esodo estivo con le immancabili interviste al casello autostradale, che stride un po’ con la crisi e che si porta dietro l’altro sui bollini rossi e le partenze intelligenti, che per dargli retta proprio i più intelligenti ci si sono rovinati l’estate. Domenica mi alzerò presto come al solito e farò la mia colazione tradizionale come se niente fosse, diciamo pure facendo finta di nulla, poi per combattere il disagio della partita che pregiudica il pranzo ho trovato lo sgamotto psicologico per trasformare un problema in una grande opportunità e allora andrò a fare la seconda colazione con due bei maritozzi con la panna che sono una delle mie debolezze, perché poi alla fine, si dice si dice, ma siamo tutti vittime del consumismo, e quindi anche delle televisioni che ci rovinano il pranzo, e allora nell’evoluzione dell’uomo, come da foto, anche io sarò diventato codice a barre, precisamente però quello con il numero due. Il numero dei maritozzi e dei gol al Milan.