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sabato 27 aprile 2013

E allora penso a Delio Rossi

Certi matrimoni non vanno proprio, e allora penso a Delio Rossi, poi ci sono quelli che finiscono male, e allora penso a Delio Rossi, Sinisa non lascia strascichi mentre il medioman complessato da un phisique du role sfortunato, lascia la ciccingomma sotto la panchina dove è stato seduto indegnamente, mentre continua a masticare l’orgoglio che fa più danni della carie. Un classico matrimonio che finisce a schifio, con tentativo di guerra dei Roses annessa, e con gli avvocati che l’hanno preso a schiaffi sul nascere, eccezione positiva a parte, che questa volta almeno non sono i figli a rimetterci, anzi. Il padre è figura importante, e le mie fragilità sono figlie della mancanza di quella figura, conosco quindi l’argomento, ma la presenza di certi padri è più deleteria ancora, e allora penso a Delio Rossi, penso a chi è costretto a curarsi per colpa di una figura paterna ingombrante, e quando penso ai buoni esempi allora penso a Delio Rossi, agli sganassoni come modello educativo efficace, penso al rutto come espressione del gradimento di un pranzo, penso a chi si toglie le scarpe a tavola oppure la cintura per marcare il territorio, e rimarcare il ruolo del padre padrone pur essendo invece il cane. Insomma, se uno per togliersi certe soddisfazioni si toglie le scarpe e la cintura allora penso a Delio Rossi. Se si parla di scarsa intelligenza allora penso a Delio Rossi e alle interviste d’avvicinamento alla partita di domani, un uomo che reitera la propria bassezza specificando di non voler tendere la mano a Ljajic, e se avanza una museruola allora penso a Delio Rossi, oltre alla camicia di forza gli si tappi anche la bocca, lo si aiuti con pareti imbottite e con lo Xanax, si pensi per lui a uno sganassone elettronico per togliergli il vizio della violenza, si pensi a una ciccingomma che rilasci parole di buon senso invece del rancore che ancora lo macera. Per tutto questo quella di domani è una delle partite che sento di più in assoluto, e se questa volta sarà Ljajic a schiaffeggiare sul campo quel finto brav’uomo, dopo il Dom Perignon di ieri sera sarà l’ora del Krug, e se penso a un brindisi alla salute di qualcuno allora penso a Delio Rossi, che non torni più a Firenze, neanche in visita, ci ha già sputtanati abbastanza, purtroppo per lui siamo amanti del bello, lo riconosciamo per DNA,  e non solo quello di casa nostra, perché se penso alla torre degli Asinelli allora penso a Delio Rossi, ma alla fine siamo anche solo dei gran brontoloni e basta, si, fondamentalmente siamo buoni e subito pronti a ricucire gli strappi, basterebbe che chiedesse scusa però, semplicemente, e allora sono convinto che ci piacerebbero anche le torri medioevali.