In attesa della passerella di ADV sulla quale, a petto in fuori, ci dirà che Cuadrado resta, è tempo di cogliere anche il pur lieve incresparsi di una ruga per capire cosa vi frulla nella testa. Per farlo, ecco il primo esperimento di fisiognomica applicata al vostro cane tipo dal quale trarre espressioni che tradiscono i vostri stati d'animo. Se è vero che il cane somiglia al padrone oggi capiremo dalle loro rughe d’espressione cosa rimuginate. La copertina se la becca il cane di Jordan dopo il post del Colonnello su Neto. A seguire l’espressione smarrita del cane di Foco dopo che il siderurgico gli ha rivelato che se non tromba lui sarà astinenza per entrambi. Poi è il momento del povero e fedele amico di Lele, imbarazzato dopo aver capito che in Borgognissanti danno ossi rosa fucsia, nel mentre cerca disperatamente di passare Dilladdarno dove invece non sono “buhi” come dall’altra parte, e dove soprattutto danno gli ossi buchi. L’espressione spiritata del quarto è quella del cane di Deyna alla notizia che Rebic è stato dato in prestito con diritto di riscatto a 6 milioni. Ed ecco arrivare il cane del Gat, ciuffo elegante e acqua trasparente tipica che tradisce la piscina del Principato, un attimo prima di andare a scodinzolare festante intorno alle caviglie di Cristicchi. E poi la rabbia del cane di un operaio dello stabilimento serbo della Fiat dove producono la 500L e dove le condizioni dei lavoratori sono ritenute inaccettabili. Di seguito, da una registrazione delle telecamere nascoste del blog, l’ultima risentita espressione del Chiari in risposta al mio editoriale prima di autoabbandonarsi sull’A1 dove incontrerà Lud e altri 4 gatti con i quali naturalmente litigherà. Poi tocca all’espressione del cane adottato dalla comunità dei guardoni del blog, che tengono sempre le orecchie ritte anche sott’acqua per sentire cosa accade e andare a riferire a chi di dovere fuori dall’acqua. A seguire l’atteggamento inequivocabile del cane sorpreso con più di un nick. Chiudo con la coppia dei nuovi arrivati Ljuka e Valtolin che tengono bene le distanze guardando l’uomo e non la palla. Anzi no, l’ultimo è quello del Bambi, e come si vede bene, la luce in fondo al tunnel è ancora molto lontana.