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giovedì 28 agosto 2014

Piazza Santo Spirito, Bilbao, Istambul

Questa volta esulo dal cazzone che è in me, mi evito accuratamente e uso il blog per raccontare quanto sta accadendo là dove sono nato. Storie d’Oltrarno. Storie d’Oltrelimmaginario. Nardella si deve svegliare, togliersi la fascia di Sindaco davanti agli occhi, o smettere di fare finta di niente e intervenire, perché ciò che ci racconta il quotidiano vivere della città è roba da non credere. O almeno pensavamo che non fosse così a queste latitudini. Peggio sta solo Napoli dopo l’uscita dalla Champion. Chissà perché poi pensavamo di essere immuni, specie dopo Prandelli. Come se fossimo in una sorta di zona franca e non in una semplice e più volte abusata ZTL. Sarà meglio risvegliarsi dai ricordi ormai troppo sbiaditi di quel Rinascimento Diladdarno che ha cominciato la sua discesa negli inferi da quando si è cominciato a rubare anche la paccottiglia, come si dimostrò essere la borsa falsa di Gucci della moglie del Colonnello, per arrivare oggi a quella che è la nostra Bilbao, e che sarà tra un po' anche la Istambul per i tifosi del Galatasaray. Tutto ciò è vergognoso al netto della propaganda di regime sulla lotta contro gli eccessi della movida. Eccessi che purtroppo non riguardano solo la movida e le esasperate vittime che sono costrette a subirla. I fatti. C’è un signore che si chiama Fabrizio Favilli, la sua qualifica ufficiale è quella di regista e titolare di Astrofilm, che dal 2009 occupa un appartamento di 250 metri che affaccia sulla piazza Santo Spirito, concessogli dall’allora giunta Domenici come set cinematografico per un film su Villa Triste e la morte di Bruno Fanciullacci. Contratto di 1000 € a forfait per i 3 mesi e mezzo previsti per girare le scene del film. Mentre nella piazza continuano gli eccessi della cosiddetta movida, tanto che si è stati costretti ad una certa ora a fare uso dei camion  della Quadrifoglio  che con gli idranti lavano la piazza per costringere le persone a togliere il bivacco. Naturalmente scortati dalle forze dell’ordine per evitare la reazione di chi non ama troppo gli idranti e la pulizia. Ma da domenica notte c’è qualcosa in più, se qualcosa in più era ancora possibile immaginarlo, oltre alle casse che sparano musica ad alto volume, alimentate dalle batterie delle auto custodite in zainetti posizionati strategicamente in più punti, tra i quali non poteva certo mancare il sagrato della chiesa, e dopo che le catene sono state spezzate per permettere l’uso della piazza anche a un più comodo parcheggio, è spuntato addirittura un chioschetto abusivo. Ma chi è l’improvvisato barista? E qui le storie si ricongiungono come per magia. Perché è nientepopodimeno che il regista Fabrizio Favilli, titolare di Astrofilm, noto alle cronache fiorentine per essere l’occupante dell’appartamento di 250 metri quadri che si trova all’interno di una palazzina che affaccia proprio sulla piazza. Nel 2009 infatti la giunta Domenici aveva concesso a Favilli lo stabile in questione come set,  per realizzarvi un film sui fatti di villa Triste, che nazisti e repubblichini di Mario Carità usarono come carcere e sede di torture. Proprio qui, Bruno Fanciullacci, l’assassino di Giovanni Gentile, rimase ucciso gettandosi da una finestra nel tentativo di fuggire da supplizi e interrogatori. Fra i finanziatori del progetto figuravano la Regione e l’Anpi, che puntava a far circolare il film nelle scuole e nelle università. Per tre mesi di riprese, come già detto,  ma è bene ribadirlo, il prezzo forfettario accordato al regista era di mille euro; ma da allora le riprese non sono mai finite. Nel 2011, l’allora vicesindaco, Stefania Saccardi, aveva ipotizzato che l’appartamento non venisse utilizzato solo come set ma anche come abitazione. Qualche anno dopo si arriva alla soluzione della restituzione dell’immobile previa conclusione delle riprese. Ma il Favilli non molla, nemmeno quando alcuni addetti del comune arrivano per riprendere possesso dell’immobile: all’interno dell’appartamento ci sono almeno cinque persone che impediscono lo sgombero, srotolando lo striscione “Lasciateci lavorare! Giù le mani da villa Triste!”. Fatto sta che la forza pubblica non è riuscita ad intervenire neanche quando Favilli ha aperto la mescita di birra abusiva in piazza, vendendola a tre euro per far concorrenza ai locali della zona. Così facendo viene inquinata anche la scrupolosa ambientazione del set, perché nel frattempo il vano scale dell’appartamento prestigioso che il Comune di Firenze ha concesso allo spillatore abusivo da ormai 5 anni, è diventato un magazzino dove si accatastano i fusti della birra alla spina. Ma forse anche i nazisti bevevano la birra. Quello che chiediamo a Nardella, se non proprio la restituzione dell’immobile, si pensi almeno alla restituzione della borsa falsa alla moglie del Colonnello