Oggi riprendo in mano il comando dopo i fiotti di statistica applicata alla manutenzione siderurgica delle ore piccole a Terni. Mentre al primo giorno senza l’Unità esce puntuale la voce di Rebic che dell’unità dello spogliatoio se n’è bellamente fregato, tanto che in Italia ha sempre e solo letto Libero di farsi male a mesate intere mentre gli altri giocavano. Libero quindi anche di andarsene a farsi male da un’altra parte oppure di cominciare a leggere la Gazzetta dello Sconfort. Una pubblicazione che viene distribuita a tratti, in quelli cioè che vanno dalla panchina alla tribuna, fino all'infermieria. Stanotte a scanso di equivoci e di tipi equivoci mi guarderò la Fiorentina per non rischiare resoconti allucinati da Red Bull, e così domani ne avrete di naturalmente allucinati sempre se mi ricordo di cambiare le pile alla sveglia. Se proprio devo fare un appunto a Ljuka, mentre a Foco che vuoi fargli visto che non gli è rimasto altro che titillare le fotocellule, riguarda la mancanza di territorialità nelle sue statistiche, quel famoso km zero che in quanto tale non può fare statistica, questa è in sintesi la sua condanna, e infatti non troverete mai mai statistiche sulla farina 00. Forse l’ho notato solo io che amo lo slow food ma in quel suo lavoro certosino, mirato a fidelizzare e senz’altro in grado di fare accumulare i punti per i piatti, ho trovato la freddezza della grande distribuzione, nei suoi grafici, con particolare riferimento alla torta, avrei preferito un vestito più familiare tipo lo zuccotto, tanto per conservare le tradizioni. E poi bastavano due cantuccini al posto di quelle fredde linee anche se riempite artatamente con l’alchermes, ma che malgrado ruffianerie tonali tipiche di Michele Cascella, ricordano sempre troppo gli scaffali della Coop. Comunque entrambi hanno svolto un encomiabile lavoro a servizio della comunità, e quindi al netto di quelli che possono essere i ricami di un rottinculo di San Frediano, un grazie ad entrambi. Nella scia di questo sabato italiano votato al bene della collettività, voglio mettervi in guarda da una truffa che va per la maggiore in questo periodo, molto più grave e subdola della pontellizzazione a lento rilascio. Intanto perché non colpisce solo gli anziani o comunque i tifosi boccaloni e servi del padrone come il Sopra, è una truffa raffinata al limite del semolato, e che grazie all’esperienza negativa del Bambi possiamo utilizzare per evitare che possa succedere anche ad altri. Doveva fare il regalo alla fidanzata Nina conosciuta al Sert, lei veniva da anni bui, non a caso quello che di lei lo colpì di più non furono le occhiaie nere ma i ginocchi sbucciati a causa di tutta quella penombra, insomma, noi è vero che abbiamo perso Romulo ma lei ha rischiato seriamente di perdere le rotule. E così prima l’innamoramento e poi gli immancabili anniversari. Era un anno tra due giorni quando durante una televendita ha comprato un anello con un diamante grosso come un uovo. Di gallina ha voluto precisare, quando gli ho chiesto maliziosamente se fosse di Colombo. Gli era sembrato un vero affare perché contro un valore commerciale di almeno 500 mila euro, ne aveva spesi solo 100. Ma doveva immaginarselo quel boccalone di via del Campuccio che sotto c’era la fregatura. Era sicuro di no, mi ha detto, perché si era accertato che non ci fossero i Della Valle dietro, e si era fatto fare persino una visura camerale dal suo commercialista, ma solo quando gli è arrivato, ha scoperto che c’erano 5 euro di spese di spedizione.