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sabato 9 agosto 2014

Aperimessa

Dico la mia molto velocemente, Cuadrado e il suo procuratore non sono riusciti a portare un’offerta ritenuta congrua dalla società, che allo stesso tempo non è in grado di pareggiare l’ingaggio offerto al giocatore che invece ritiene molto più congruo di quello che percepisce attualmente. La strategia è stata quella di destabilizzarlo, ma la Fiorentina è forte del contratto che scade nel 2017 e pur offrendogli un adeguamento non si muove dalla valutazione che ha dato al colombiano. C’è scetticismo che il giocatore rimanga? Se non portano quello ritenuto congruo rimane, volente o nolente. Purtroppo in questo momento siamo nella terra di nessuno, dove per nessuno intendo il giornalismo di casa nostra, e anche se la società ha già pronti piano A e B, il problema sarà sopportare ancora 7/10 giorni di frasi fatte, di parole anfratte, scritte di fretta da chi è alla frutta, parole dal peso specifico dell’aria fritta. Penso di non poterlo sopportare, non posso resistere un minuto di più, pensavo di aver chiuso con “Cuadrado scuro in volto” e speravo che ADV mettesse la parola fine. Sento che sto dando di matto, ho come una tempesta dentro, ho bisogno di scaricare anch'io la mia bomba d'acqua di luoghi comuni e frasi fatte sulla vicenda usando il triplo concentrato di frasi ad altissima diffusione mediatica, da buttare in padella senza neanche scongelare, buone per rompere il ghiaccio se viene a cena un ospite senza preavviso e ti chiede se il colombiano alla fine rimane. Anzi lo devo fare per ritorsione. Il contesto globale. In quest’ottica. Si assumano le loro responsabilità. A trecentosessanta gradi. Va focalizzato. La piccola e media impresa. È nel nostro Dna. È calato nei sondaggi. Al minimo storico. Su base annua. Fuori dal tunnel. La locomotiva tira. Giovani e meno giovani. Lo Stato è presente. Si sono chiamati fuori. Un vera chicca. Si sta ancora scavando in cerca di altre vittime. Le sinergie presenti sul territorio. Nel mirino degli inquirenti. La fuga dei cervelli. Siamo un polo di eccellenza. Subito le riforme. Le soglie di povertà. Spalmati sul territorio. Una gigantesca caccia all’uomo. Le fasce a rischio. La dieta mediterranea. Di tutto e di più. Tutto e il contrario di tutto. Le criticità. Gli uomini-radar. L’emergenza rifiuti. Ci vuole un nuovo soggetto politico. Non abbassare la guardia. La microcriminalità. Non va demonizzato. La stragrande maggioranza. Il colosso mediatico. Il Made in Italy. Pitti Uomo. Poi l’affondo. L’impatto ambientale. Sette chilometri di coda. Incasso record. Pesanti apprezzamenti. Un’Europa che guarda al futuro. Più fondi per la ricerca. È iniziato il controesodo. Stuprata dal branco. Dare un segnale forte. Le sostanze dopanti. Liberalizzare le droghe leggere. Varato il piano. La strada è tutta in salita. Si commenta da sé. Non ho la palla di cristallo. Ci sono luci e ombre. Approcciarsi alle problematiche. Le quote rosa. Bere molta acqua. Gli intrecci mafia-politica. Il presunto assassino. La malasanità. Errore umano. Molta frutta e verdura. A tasso zero. Accetto per il bene del Paese. È un Far West. È un film dell’orrore. L’ospizio-lager. Da lasciare ai giovani. Non arrivano alla fine del mese. Più tecnologia. La stanza dei bottoni. La costituzione più bella del mondo. Sull’orlo dell’abisso. Assolutamente sì. E dulcis in fundo Apericena. Che tra un prosecco e un Padre Nostro, ha dato il là all’Aperimessa. È l’idea di un giovane prete palermitano, parroco della chiesa di Maria SS. dell’Addaura. Prima la cerimonia religiosa all’aperto, vicino al mare, dopo si dà inizio alle “danze” con un vero e proprio “happy hour” a base di musica dal vivo e stuzzichini. Il ricavato di ogni “Aperimessa” servirà al rifacimento della facciata della chiesa. Perché il problema adesso non è Cuadrado ma la lingua italiana, che non batte dove il dente duole, la lingua italiana è solo stanca, stuprata anche da un prete. E così il giornalismo a km zero si trascina, non si sa più se è carne o se è pesce. Se è uomo o se è donna.