Ha inizio la settimana delle attese, la squadra sta rientrando dalla tournée, il vis-à-vis tra Cuadrado e ADV, le ferie, per finire a chi aspetta la tramvia che non è certo il Messia. In attesa dell’immancabile bomba d’acqua del pomeriggio. Rimaniamo così soli con le nostre storie di tutti i giorni, attaccati alle nostre vite, chi persino alla bottiglia, e chi non ha la fortuna di avere la tramvia, si attaccherà al tram. Un lunedì falcidiato anche dal giorno di chiusura di Giorgio. Per fortuna ci sono storie importanti anche lontano dai riflettori delle nostre passioni e dalla brioche di Giorgio, c’è solidarietà e la Federiga dove fare colazione, e in San Frediano ci si aiuta davvero come quando uno raddoppia per non lasciare l'uno contro uno. Anche se mi vergogno un po’ perché la solidarietà si fa e non si dice, ma questa volta farò uno strappo alla regola perché è cosa piccola, ma fa comunque da cartina tornasole del microclima ideale che si respira in San Frediano. Vuole essere uno spot di quartiere. Che non è quell’odiosa microcriminalità che si pratica invece negli altri quartieri non certamente così a misura d'uomo. E così l’altro giorno ho fatto una piccola opera di bene, una vecchietta un po' svanita mi ha fermato in via Sant’Agostino, doveva avermi scambiato per un nipote, perché continuava a chiedermi notizie di persone a me sconosciute chiamandomi con un nome che non è il mio. Mi sono intenerito anche perché mi è sempre piaciuto molto essere nipote di qualcuno, con qualche predilezione per lo zio d'America, e allora per non rendere triste uno scambio di persona sono stato al gioco rispondendo come potevo alle sue domande. Sempre per non deluderla l’ho anche accompagnata a casa malgrado stessi andando di fretta. Quando mi ha chiesto il favore di aiutarla a portare in casa la spesa, pur mordendo il freno, ho fatto anche quello, perché a quel punto non volevo metterla in imbarazzo dicendole che non ero davvero suo nipote. In Oltrarno del resto siamo solo apparentemente dei duri perché invece abbiamo un cuore tenero e grande come l’attesa per il Terzo. Poi ad un certo punto ha voluto restituirmi 5.000 euro, che evidentemente suo nipote doveva averle prestato qualche tempo prima. Ma a quel punto, non ho potuto più continuare quella farsa. Quindi l’ho abbracciata e le ho detto “grazie, nonna”. E me la sono filata con il malloppo. Poi ho bevuto l’Armagnac di Ljuka per festeggiare l’incontro con una nonna che non sapevo di avere, sarà stato per quello che una volta incamminato per la mia solita passeggiata a piedi da Porta Romana fino a Piazza Ferrucci mi sono fermato agli Assi a guardare una partita a tennis tra conigliette. Questa volta le mie due nipotine preferite.