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sabato 31 maggio 2014

Gli auguri di Capodanno

Oggi vorrei fare gli auguri a chi ha figli in età scolastica perché sanno che dovranno comprarsi il vestito per l’imminente Capodanno. E poi aspetteremo con ansia il conto alla rovescia. Cinque..Quattro..Tre..Due..Uno..Che pagella del cazzo. Questo potrebbe essere bene o male, un modo per cominciare l’estate festeggiando con trombette e trombati, 7 per l’esattezza, con i 23, invece, promossi al mondiale, che sarà a sua volta un esame senza appello e dal quale in molti usciranno bocciati. Si dice che è una ruota che gira, quello che ho sempre cercato di dire anche al Bambi in uno dei miei massimi sforzi di originalità, concetto banale, che lui però ha sempre rigettato con forza, sostenendo che sulla sua ruota ci gira un criceto. E chi nella vita non ha un sogno nel cassetto? Rossi per esempio, che vuole il suo Mondiale, con la speranza che Prandelli non gli fotta la scrivania. E chi come Montolivo, invece, che pensava all’avventura di Milano come a un mattino che ha l’oro in bocca, per ritrovarsi poi con un termometro nel culo. L’altro giorno ho visto il Bambi teso per la storia di Cuadrado al Barcellona, molto teso, inveiva contro i bacini d’utenza anche se non sapeva bene dove guardare mentre inveiva, perché il concetto è un po’ troppo allargato, ce l’aveva con il pareggio di bilancio, si sentiva frustrato perché conscio di essere nella dimensione di chi non può resistere alla forza economica delle cosiddette grandi. “Cosiddette una sega!!”, recriminava, “Lo sono davvero, perché appena un giocatore fa mezzo campionato buono vengono qua e te lo portano via”. Allora sono andato in erboristeria e poi gli ho portato un sacchetto di tisana per distendere i nervi, ci ha messo due minuti per fumarla tutta. In sintesi oggi vorrei dare un messaggio di speranza proprio a chi in questo momento vede tutto nero, e non parlo solo di Cuadrado, parlo di ambizioni, di mondiali, di Renzi, dello stadio alla Mercafir, del CDA che sembra essere diventato un thriller appassionante, parlo della speranza di far venire alla luce tutti i referti falsi modello Gervasoni, un modo spregiudicato di fare, questo, che ho riscontrato anche in certi ristoranti che spacciano la cucina vegana dietro ad insegne del tipo “L’imboscata” dietro alla quale si nasconde il burro mescolato al tofu, oppure nella minestra di ceci un sottofondo di brodo di cinghiale. Ecco, a tutti questi ma anche contro i fine contratto come quelli di Montolivo, il messaggio di speranza e di pace universale, che quindi rivolgo anche a Ghilardi e a tutta Parma trombata,  vuole essere quello che ogni mattina, un pettirosso si alza in volo piuttosto che una colomba si alza e tuba, piuttosto che un canarino si alza e canta, il messaggio vuole essere quello che non importa che uccello hai, l’importante è che si alzi.