.

.

lunedì 26 maggio 2014

L'Emanuelle di via de' Serragli

Ieri ho fatto una macedonia pazzesca, ho trovato un melone, delle fragole e un'ananas decisamente sopra la media, poi é bastato mezzo limone di quello vero e dello zucchero di canna, roba da riportare la serenità anche in casa di Nuvola, o un qualche sapore nei post di Marco Siena. È così che ho affrontato il divano, carico di fruttosio e con ancora le raccomandazioni del grillo parlante di andare a votare. Sarà che quel Grillo non era la voce della mia coscienza ma un vino siciliano, e così alla fine non sono andato a votare. Il Grillo mi parlava nelle orecchie con parole di sonno, fino a quando non ho sognato il Bambi che mi telefonava e mi svegliava. E così come non era il grillo parlante, non era nemmeno un sogno, era lui che mi svegliava davvero per raccontarmi delle sue pene d'amore. Se non fosse un reduce dalla guerra contro l'eroina, lo manderei più spesso affanculo, mi perito solo perché ho paura delle ricadute, e lui che lo sa bene certe volte ne approfitta. Questa volta si é innamorato di una filippina che lavora dai Marchesi Torrigiani in via de' Serragli, era convinto che fosse davvero la donna della sua vita, ci aveva investito pensieri profondi, secondo me gli ricordava alla lontana la prima "Emanuelle", e così ancora con il fruttosio che annegava nel Grillo ho ascoltato l'ennesima disavventura. Mi ha fatto anche un po' tenerezza questa volta, perché avrebbe voluto avere il tempo di parlarle, avrebbe voluto insomma il tempo di conoscerla, o almeno il tempo di capirla, e invece dopo due minuti gliel'aveva già data. Quella gran maiala di filippina mi ha fatto andare il fruttosio di traverso. Ma questa volta eroina o non eroina gliel'ho dovuto dire quello che pensavo, del resto il Real aveva vinto la Champion infrangendo l'ennesimo sogno di David contro Golia, la mattina ero stato impegnato in terrazza e avevo dato fondo a tutte le ultime risorse in materia di collaborazione domestica. Hai voglia caro Bambi ad elencarmi tutte le virtù dell'erotica filippina, si perché anche di fronte all'evidenza che lei si era concessa in maniera precoce come certe eiaculazioni, ha cercato di impreziosirne i tratti descrivendomi il suo viso che gli ricordava Poppea. Poppea? "Ma che cazzo dici?", ho provato a dirgli che era una donna di facili costumi, e giù lui a descriverla furiosamente con la disperata rabbia espressiva di un Emilio Vedova, tirandone fuori una tenacia eburnea tipica solo di Cleopatra. Ho pensato che mi prendesse per il culo come aveva fatto Gervasoni con quel referto, l'ho pregato di farla finita facendogli presente che non giocava nemmeno la Fiorentina, e che quindi non ero nell'umore giusto per continuare a sentirlo straparlare. Ho pensato persino che si fosse fatto. Poi ha aggiunto all'improvviso anche una certa spiccata furbizia, elogiandone così l'efebica astuzia, tanto da paragonarla a quella di Messalina. Non ci ho visto più, perché dopo Poppea, Cleopatra e Messalina, gli dovuto far presente mio malgrado che mi stava ricordando solo delle grandi puttane.