Capisco la voglia di giugulare tutta napoletana, ci sta, stasera ci sta, anche perché la Pasqua è passata e con lei la possibilità di addentare una pastiera. Da Genny a Montella il passo è breve, io però per non passare da razzista, il Daspo lo darei per primo e più volentieri, intanto a Gonzalo Rodriguez. Questione di punti di vista, come quelli di chi aveva attaccato proprio Montella per il mancato utilizzo di Matri sabato a Roma. Questo Matri. Questioni di punti di vista anche quelli. Capisco che la colpa da che mondo è mondo, da Macondo fino al terzo mondo, nei bar oppure ovunque mettiamo il dito sul mappamondo, è sempre del’allenatore, si, malgrado gli svarioni di Savic bene o male sempre fuori posizione, che fa a gara con Rosati per aggiudicarsi responsabilità sparse nell’emorragia difensiva. Questione di punti di vista. Tutti legittimi. Wolski è come Matri, fortissimo. Basta solo non farlo giocare spesso, e poi quando non gioca dare la colpa a Montella. Questioni di punti di vista. Io per esempio su Pasqual non posso dire niente perché trasforma Berardi in Robben come Gesù moltiplicava i pani e i pesci. Quindi Pasqual è come Gesù, ma è Montella da crocifiggere. Il disastro Diakite è invece più figlio del mercato di riparazione, Mati Fernandez è sempre figlio di un Dio minore, la versione di Borja Valero è quella in tono più minore. Insomma, la squadra esce scarica dalla finale e trova un avversario che davanti ha giocatori validi che non puoi affrontare così. Certo la colpa è di Montella perché è l’allenatore, io però sulla gogna non ce lo metto, scusatemi, giusti i fischi, ma era anche abbastanza prevedibile andare incontro a qualche difficoltà, o almeno era prevedibile per chi un po’ di calcio lo ha masticato, anche se non fino a questo punto, ovviamente, ricordo che il Sassuolo ne ha fatti tre anche a Napoli quando ancora gli azzurri credevano di lottare per lo scudetto. Se non approcci nella maniera dovuta qualsiasi partita del nostro campionato vai giocoforza incontro a figuracce come quelle di ieri. Ma alla squadra va riconosciuto però anche la capacità di aver superato tante difficoltà durante la stessa stagione. Mi voglio godere piuttosto l’ennesimo e incredibile ritorno al gol di Pepito Rossi. Una grande gioia. Dopo essersi vergognati un po’ per aver preso quattro gol in casa da Sassuolo, più uno sbagliato incredibilmente da Zaza, più un palo clamoroso, mi godo Rossi che è stato il lieto fine dopo aver incontrato Genny nel bosco della stagione. Un lieto fine non solo per il gol e il quasi pareggio, ma per la sua spavalda ennesima rinascita, una bella storia che ha del prodigioso dopo quattro mesi di stop. Come se l’infortunio non ci fosse mai stato. Cancellato con la facilità di chi è un campione profondamente diverso da Balotelli. E scusatemi se non riesco a godere per una sconfitta, preferisco godere per il ritorno di un grande giocatore. Questione di punti di vista. Dispiace per la serata, come dispiace se non riesco a buttare via tutto quello che di buono è stato costruito in questi due anni. Prendiamoci questo quarto posto, adesso è solo questo quello che conta, anche se capisco bene quanto sia necessario un capo espiatorio per dare un senso alle delusioni, e mentre voi lo sollevate dall’incarico per rinfrancarvi, io sollevo il suo poster dalla porta del bagno e ci metto sotto uno spessore prima che me la rovinate con le freccette. Mentre la considerazione che mi sento di fare a margine dell’ennesima sconfitta interna, è che la squadra oltre ad aver dimostrato quanto ancora bruci la delusione di coppa, ha dimostrato soprattutto di avere seconde linee non all’altezza, con tutto quello che ha comportato dover far logorare quei soliti 13. Foco non ti preoccupare, va capito chi reagisce alle sconfitte insultando o deridendo squadra, proprietà e tifosi, alla sofferenza ognuno si approccia come può, e quindi li abbraccio perché mi sento più fortunato, anzi vorrei fare qualcosa per loro. So che non sono cattivi, stanno solo male, e quindi se tu li offendi e loro mi querelano, facciamo entrambi un’opera di bene, perché con la querela si sentiranno sicuramente meglio. C'è chi usa la marijuana nella terapia del dolore. Si Foco, facciamo benifecenza, sarà come aver adottato un altro bambino a distanza. E mai come in questo caso mi sento di dire, per fortuna a distanza. Dopo la fiaba Rossi, la crocifissione di Montella, e la sperenza che chi soffre possa finalmente trovare pace magari spendendo gli 80 euro di Renzi in carta bollata, vorrei suggerire alla tifoseria di protestare si, ma in maniera più sana, anche più moderna, restituendo cioè pan per focaccia proprio alla squadra che così tanto ieri ci ha deluso. Come? Applicando lo schema preferito usato per la fase difensiva. Lo stesso. Il flash mob.