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domenica 11 maggio 2014

Quarto posto senza ascensore

C'è in ballo il quarto posto, prima però c'è anche un cinque è cinque per pranzo con lo sguardo oltre la terrazza Mascagni. Oltre a Spalletti. Forse addirittura già oltre al prossimo campionato. Un quarto posto che è sempre meglio del quarto piano senza ascensore della sorella di Furio. In San Frediano purtroppo la gente che abita in alto è irrequieta e reale come Montella, gli anziani sono prigionieri di vani scale ripidi, da scalare come una classifica per chi ha il bacino d'utenza come quello di Firenze. Quando ero piccolo c'era il cestino di paglia da calare, e un paio di scudetti da esibire, oggi non si usa più, nemmeno vincere uno scudetto, con l'aggravante dell'uso sempre più diffuso dell'acqua minerale in bottiglia, che naturalmente va portata su, come appunto la squadra di Montella in classifica. Il vantaggio della partita di oggi è che lo stadio di Livorno è sul livello del mare. Di buono c'è anche che Pradè rinnova, che Rossi e Gomez sono già due grandi acquisti per la prossima stagione, che Rinaudo oggi pomeriggio non c'è, e che comunque possa prima andare affanculo e poi in serie B, come gli augurammo senza remore e rimorsi il giorno dell'infortunio a Pepito. Mi aspetto solo una vittoria, nient'altro. La stagione va chiusa oggi in maniera convincente, qualsiasi altro risultato sarebbe come un quarto piano senza ascensore, e non ho voglia di portare su l'acqua minerale. No, dopo il ponce dal Civili, no. Solo quando devo mettere a posto la coscienza, lo faccio, e da noi Diladdarno le occasioni non mancano. Come invece gli ascensori. Non mancano le occasioni di sentirci in colpa perché pecchiamo, siamo sostanzialmente degli impuri, insomma, mistifichiamo le nostre coscienze come più volte mi diceva un saggio prima di ricadere anche lui in una vita di tentazioni e nuovi nick. E allora, quando devo sistemare le cose, per mettere in pace la coscienza, compio una buona azione; così dopo sento l’anima pulita e leggera come quella di Gerry 'a carogna. Ieri, ad esempio, ho aiutato la mamma di Furio che è anziana, povera e malandata, a portare la spesa al quarto piano. Voleva ringraziarmi, ma sono stato io a ringraziare lei perché mi aveva permesso di compiere quel gesto semplice ma tanto nobile. E poi comunque, per ringraziarmi, erano sufficienti quei dieci euro di mancia che mi sono fatto dare con la forza.