Il colpo d'occhio dello stadio è stata l'azione più belle della partita, un colpo d'occhio che ci appaga l'occhio come quello sul culo di Charlize Theron in una vecchia pubblicità del Martini. Era il '93 e Montolivo non aveva ancora dichiarato guerra al Milan, ieri è arrivata finalmente la fine delle ostilità tra lui e l'asticella, e così ha vinto lui. Si, dopo 16 anni è riuscito ad alzare le sue ambizioni e quelle del Milan che così non disputerà nessuna coppa. Ci avevano visto giusto lui e Galliani. Altra nota positiva dell'ultima giornata è Rebic che con naturalezza estrema mostra a Matos la via della rete in campionato, il rigore parato da Rosati, checché ne dicano le logiche di gemellaggio ci salva dall'ennesima sconfitta esterna, che di fatto comunque è come se ci fosse stata. Adesso mercato, mondiali ed elezioni del sindaco. Ci sarebbe anche la partita del cuore per rivedere Batistuta, mentre le lacrime di Cerci sono accompagnate dal canticchiare nervoso di Ventura che per consolarlo lo chiama affettuosamente Nino, uno che non deve aver paura a sbagliare un calcio di rigore perché non è da questi particolari che si giudica un giocatore. È stata una stagione marcata a fuoco dagli infortuni di Gomez e Rossi, dall'affermazione di Neto tra i pali del campionato, dalla conferma del quarto posto, e dalle emozioni fortissime di quel 4 a 2. Fanno impressione i 102 punti della Juve come le 19 vittorie su 19 nel suo stadio, noi li abbiamo battuti e non in molti lo possono evidenziare tra le case history di successo della propria home page. Una stagione che ci mostra, dopo le infiltrazioni mafiose sui lavori dell'Expo Milano 2015, anche la pericolosità estrema delle infiltrazioni di Roncaglia nella nostra area di rigore. I suoi interventi appaiono infatti sconsiderati come quelli di Grillo, e se il comico genovese va oltre Hitler, l'argentino va decisamente oltre lo stalking. Si chiude il film della stagione, e tra i titoli di coda mi piace scorgere i ringraziamenti al gruppo che ha saputo tenere duro malgrado tutte le vicissitudini sfortunate che tutti conosciamo, e se si fosse chiuso un libro invece di un film, nella controcopertina metterei i due gol di Ilicic sbagliati alla Juve in Europa League e al Napoli nella finale di Coppa Italia. E adesso il rompete le righe che tanto farà bene soprattutto allo sgonfio Borja Valero del girone di ritorno, ci aspetta il mercato che si dipanerá tra i rovi del Cuadrado Moro di bosco, e la fantasia dei direttori, e se adesso scenderanno in campo Pradé e Macia, io no, io questa volta mi rifiuto. Mi hanno chiesto di candidarmi alle prossime elezioni, me lo ha chiesto il Bambi in crisi di astinenza, ma non ho accettato perché schifato dal fatto che qualche anno fa sono stato vittima di brogli elettorali come quelli del delfino. Infatti, al momento dello spoglio, che non fu come quello di una Charlize Theron che si allontanava deliziosamente, dovetti constatare di aver ricevuto non più di una trentina di preferenze, impossibile, visto che non solo dove ero rappresentante di lista avevo manipolato le schede in modo da farmene almeno un centinaio, ma gli exit poll li aveva fatti Montolivo, lui che sappiamo non sbaglia mai una previsione.