Missione compiuta. Entra Rossi e scattano subito le affinità geometriche della squadra, mentre aumenta il rammarico per il campionato che sarebbe potuto essere. A Bergamo intanto riaffiorano le banane, un fattore questo che ci indica come anche al nord si vada sempre di più verso un'agricoltura esotica visto il riscaldamento del pianeta. A Livorno è invece l'ora delle voci bianche, anche se i cori contro Pepito sono amaranto. Questione di colori, che dall'odore, però, e dal puzzo, si avvicinano più al marrone classico della figura di merda. Pradè parla bene, rassicura, e secondo me le crocette sono già tutte al posto giusto, intendo gli uomini che compongono i quadri tecnici e societari. Basta voler continuare a crescere. Mancano tre giocatori importanti da aggiungere a quei tredici che bene o male ha sempre utilizzato Montella. Più le solite scommesse per completare la rosa. È arrivata quindi anche l'ora dei bilanci; abbiamo fatto meno punti ma molte più partite della scorsa stagione, stesso piazzamento ma con molti più infortuni importanti. La squadra è cresciuta ancora perché è riuscita a mantenere la posizione, a fare una buona Europa League, e a fare la finale di Coppa Italia in mezzo allo tsunami che ha colpito gli uomini sui quali era stata improntata la campagna di rafforzamento. E visto che ultimamente si è cercato di sottolineare solo gli errori di Montella, che evidentemente ci sono stati, voglio però evidenziarne anche il merito più grande, quello cioè di aver fatto di un giocatore tutto da sgrezzare come Cuadrado, un obiettivo di mercato dei grandi club. Oltre a mantenere la barra bella dritta nel mare in tempesta della sfortuna che avrebbe potuto far saltare il banco. Questo per dire che se c'è stoffa Vincenzo sa cucire. Matos anche ieri ha dimostrato di essere invece juta, Wolski forse cotone, Rebic non si sa nemmeno perché non è stato mai indossato, Anderson sarebbe stato anche un vestito da sera, forse un po' troppo liso, o forse solo da portare in lavanderia. Insomma, Vincenzo chiede di poter crescere, c'è da investire allora, perché se la società dimostrerà di avere la forza di riscattare e poi trattenere Cuadrado, non avrà giocatori importanti da vendere per fare il mercato che si aspetta Montella e anche tutti noi a questo punto. È anche vero che proprio ieri Pradè ha ribadito le ambizioni, e allora non resta che investire in quei tre grandi giocatori a cui facevo riferimento all'inizio. E poi a me cosa importa se c'è da investire, perché è come quando vado al ristorante, posso risparmiare su tutto ma non usi vini. Pretendo quindi. Si, pretendo di guardare la carta dei vini, me li studio con calma confrontandomi con il sommelier di turno, e Pradè e Macia hanno dimostrato di esserlo ai massimi livelli. Poi ordino sempre il meglio anche se sono bottiglie costosissime. Questo, ovviamente, quando sono invitato e non pago io.