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giovedì 29 maggio 2014

Quattro stagioni che non siano una pizza

Sono in mezzo a un paio di giorni pieni di cose da fare, di giorni che una persona normale, e non affetta come me da "metafora tremens", definerebbe "di corsa", tipo quelli che ti lasciano segnato come le carte di un baro, e che poi sei costretto ad andare da rinomati psicologi di ultima generazione, che visti i giorni così ripieni ti fanno subito un paio di test farciti. Non ho quindi il tempo di analizzare nessuna ipotesi di mercato, vi lascio in mano tutte le trattative e le chiavi sotto il vaso dei gerani. Prima del bip del Telepass posso fare solo una considerazione generale in vivavoce, di come cioè il tifoso Viola si prepara alla nuova stagione, sempre con la stessa identica speranza nel cuore di vincere qualcosa. E poi spesso si ritrova in mano al massimo una "Rustichella" e la macchina piena di bottigliette di acqua minerale vuote e sparse qua e là. Così é tornata la primavera e ci ha ritrovati qui con la sciarpa Viola al collo, poi é arrivata l'estate e ci ha trovato ancora qui ma senza la sciarpa perché faceva troppo caldo. Poi é giunto l'autunno ventoso, ok con la sciarpa, ma anche piovoso e quindi ci ha trovato qui belli fradici perché senza ombrello. Quindi puntuale come un referto falso di Gervasoni é ritornato l'inverno e ci ha ritrovati ancora qui. Insomma, mai visto uno sciopero dei treni così lungo.