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giovedì 19 giugno 2014

Quando il destino è così privo di silicone

Anche il destino della Spagna è stato distratto dalle poppe di Emily, i capezzoli al capezzale di Iniesta e compagni rendono però molto meno amara la fine di un ciclo che comunque è sempre durato molto di più delle mestruazioni di lei. Dai 3 ai 5 giorni mensili di ciclo non valgono certo il Mondiale e gli Europei spagnoli, ma anche per lei gli assorbenti servono pur sempre per la "roja". La fine del tiqui taka rilancia una filosofia di gioco decisamente meno barocca, rilancia la poppa non taroccata dal falso seno, non a caso Zeman va a Cagliari e Trapattoni sceglie Pizzul come secondo per gli spot della Fiat, che rimane per eccellenza la macchina che più di tutte ti prende in contropiede. Meglio quindi il destino della Spagna che non quello dei primavera Viola distratti invece solo da un Capezzi che non ha certo lo stesso potere incantatore dei capezzoli di lei. Chiudo l'argomento Emily di ritorno da una lunga giornata a Bressanone, dove ho potuto festeggiare il riscatto della comproprietà di De Silvestri da parte della Samp, con un prosecco e succo di sambuco fatto in casa. Il dramma è che non era quella di Emily. E non solo so già che nella realtà non potrò mai essere distratto dai quei suoi seni così privi di silicone, il dramma vero è che non lo potrò essere nemmeno nella fantasia, perché sono troppo disordinato nella vita quotidiana. Pensate che tengo i sogni nell'armadio e gli scheletri nel cassetto. L'altro giorno cercavo la camicia blu di filo di Scozia e ho trovato la tibia di Montolivo.