Ovvia su, Prandelli contro l’Uruguay rivoluziona, rigira la squadra come un calzino, insomma, abbandona il suo proverbiale 4 3 3 e si butta sul 5 3 2, che a proposito di proverbi non è proprio il massimo visto che ci ricorda un po’ chi abbandona la strada vecchia per quella nuova e sa cosa perde ma non sa cosa trova. I maligni in fatto di proverbi diranno che tanto aveva già perso anche con la Costarica. Cesare quindi inventa, tanto che parlando di questo con un Bambi distratto dalla schiacciata con la finocchiona del vinaino di via dei Neri, ha comunque trovato il modo di fare una riflessione profonda proprio come il morso che nell’affettato affonda. Il Prandelli mago che inventa lo ha riportato a quando era ancora un ragazzone ingenuo senza eskimo e lontano dall’eroina, e così Prandelli gli ha fatto un po’ di tenerezza mentre la schiacciata no, addentandola con le giuste motivazioni. Si è rivisto in Cesare, lui che alle Scuderie mentre giocava con il Supertele, un tipo tipo Prandelli gli si avvicina e gli chiede un limone. “Cosa te ne fai di un limone?” Domanda che poteva fare solo un ingenuone come era lui allora, e alla risposta “devo farmi una pera”, ecco il perché gli aveva fatto ricordare così tanto Cesare, perché anche in quel caso, l’uomo in caso di bisogno inventa, diventa mago per trasformare il limone in una pera, e così farà oggi Cesare tirando fuori il coniglio dal coniglio che è in lui, in una sorta di matrioska dell'essere. Del resto il Bambi ha sempre avuto un debole per Prandelli, soprattutto per il suo codice etico che ha sempre condiviso, anzi sostiene di averlo addirittura inventato lui, e a chi dubita come me, fa sempre il solito esempio del figliolo del benzinaio di Porta Romana che si drogava e che per questo aveva bisogno di aiuto, lui grazie proprio al suo codice etico faceva di tutto per dargli la droga. Poi è stato il giorno di Cassano che si è tolto finalmente la mano dalla bocca e ha condiviso il pensiero sulla difesa a tre della Juve, anzi ha fatto molto di più, ha suggerito a Prandelli di rendere noto che l’intero blocco difensivo in occasione della gara di oggi contro l’Uruguay avrebbe indossato le nuove maglie di eternit, per lo stesso motivo per il quale il Dio Egizio ci avrebbe dovuto fare la piramide, perché secondo l'esperienza di un ragazzo cresciuto nella Bari vecchia, col cazzo che gli profanavano la tomba. Oscar Tabarez che ha il pelo sullo stomaco, e soprattutto pensa di vincere l’Oscar proprio per l’intrpretazione tattica della partita contro l’Italia, ha dichiarato di non temere affatto l’uso dell’eternit da parte dell’Italia, essendo lui un maestro di strategie omeopatiche come quella scelta da Cesare, e anzi rilancia sostenendo di essere anche lo stratega più adatto a giocare partite importanti come questa. Del resto sostiene da sempre che il poker si gioca con la difesa a quattro, oppure con la difesa a tre col morto, o addirittura come in questo caso che c’è di mezzo Prandelli, con la difesa a tre col pollo. Buon San Giovanni.