.

.

lunedì 2 giugno 2014

La vita é fatta a scale

Sfogli l'ultima pagina della favola e "borda" il lupo cattivo Prandelli si mangia Cappuccetto Rossi. E poi fa anche un bel rutto. Una favola rovinata, con il lupo cattivo che ci regala una Nazionale dove la squadra più rappresentata é il Pescara di Zeman. Insigne, Immobile e Verratti, con il primo che ha segnato la bellezza di 3 gol. Aveva ragione Don Diego quando a proposito di Cesare diceva "È un tipo lucido e con questa scusa cerca di farti le scarpe". Oggi tutti gli imputano quel suo discutibile codice etico, quel suo modo di porsi che fa tanto "prete", io no, voglio cogliere in lui tutto il buono che ha dentro e pensare che mi possa dare la forza per andare avanti, si, vorrei dirgli "Cesare non fermarti, continua a spingere". E a questo proposito Prandelli mi ricorda un amore della mia giovinezza, un'assatanata che non ne aveva mai abbastanza, erano le tre e mi pregava di spingere, alle quattro di spingere spingere fino all'alba quando pretendeva sempre di più e mi esortava ancora a spingere spingere spingere, fino a quando, stremato, la imploravo che non ce la facevo più e gli dicevo che tre ore di altalena erano una gran rottura di coglioni. Oggi sono molto deluso, mentre ieri sera non mi capacitavo della scelta di Prandelli, non portare ai mondiali il vice cannoniere mi era sembrato così innaturale che ho cominciato a vagare nel quartiere, senza meta, così, solo, di notte per la strada, poi un anziano mi ha consigliato di andare a casa, una donna é passata cercando di farmi forza, e addirittura un bambino mi ha preso per mano e mi ha accompagnato dentro a un bar. Certo, quando ho capito che in San Frediano nessuno si fa i cazzi suoi mi sono fatto consolare in altro modo, si, la mia passione vera sono sempre state le donne, e anche ieri sera solo una donna avrebbe potuto consolarmi. Giuseppe Rossi fuori dal mondiale poteva essere superato solo con l'aiuto di una donna. E così ho cercato di fare, l'ho invocata ripetutamente mentre il desiderio cresceva. "Donna ho bisogno di te, donna di qua, donna di là, donna di sopra, donna di sotto, le solite frasi opportunistiche di chi in quel momento non vorrebbe altro che fare "quello", l'unica insomma che mi avrebbe fatto superare lo shock per l'esclusione di Giuseppe. Ho ricominciato "Donna ti aspetto a mani aperte, donna fammi realizzare il mio sogno, donna ho quasi tutto adesso manchi solo tu. È stata un'altra cocente delusione, perché alla fine lei non é arrivata e io non ho fatto nemmeno Scala Reale.