Nei blog alla fine succede quello che accade anche nella vita, eccetto lo smog. Nascono simpatie che poggiano sostanzialmente sulla condivisione dei punti di vista, e così si formano capannelli di montelliani che guardano in cagnesco capannelli di antimontelliani, gruppuscoli di dellavalliani ed antidellavilliani che vivono da separati in casa. E così è stato per Montolivo e Neto, per Cognigni, per Ramadani, per i portoghesi, per Doyen, per i nostalgici di Romulo e per il lampredotto si lampredotto no. Nella vita succede la stessa cosa, per questo motivo vorrei conoscere la persona che mi ha rubato sabato il carrello della spesa, pieno. Perché? Se abbiamo gli stessi gusti, penso sia un bene conoscerci. Sicuramente anche lui sarà un montelliano. Spesso si creano dinamiche e schieramenti che ti fanno apparire anche più antipatico di quello che in realtà sei veramente, e comunque per tranquillizzare chi non apprezza Bucciantini come me, se non piacciono i miei difetti, ne ho anche altri. Hai voglia a quarti posti e semifinali sparse, il problema è che gli esami non finiscono mai, si riparte con un altro ciclo? No, intendo dire che dopo diventano quelli delle urine e del sangue. E poi faccio ammenda se alcune volte scherzo col fuoco della passione, e allora cito il Bambi, la Marta, oppure esalto troppo le nostre tradizioni tipo l’uso intensivo della salsa verde sul lampredotto, e non promuovo adeguatamente come invece dovrei, usi e costumi marchigiani come il Varnelli dentro al caffè. Purtroppo mi dimentico spesso di cambiare il pannolino al bambino che è in me. Poi visto che siamo abbastanza prossimi, devo pensare anche a cosa regalare a colui che il sistema rileverà essere stato il milionesimo visitatore del blog, e a proposito di esami che non finiscono mai, avrei pensato all’esenzione del ticket. Per ritornare invece agli usi e ai costumi, so per certo che i marchigiani oltre alle nuove maglie stanno buttando sul mercato un tipo di ciauscolo per vegani, ha lo stesso sapore di quello fatto col maiale, però consente al vegano di guardare gli altri con un senso di superiorità etica. Insomma, a Firenze ci troviamo nella scomoda posizione di chi aveva un allenatore sotto contratto e l’ha mandato via per cercare un altro allenatore sotto contratto con un società che non lo voleva mandare via. Alla fine chi ha i denti non ha il pane e chi ha il pane non ha i denti e chi ha entrambi è celiaco. Non so più cosa pensare di questa vicenda, se è più faticoso abbandonare un allenatore oppure i gruppi WhatsApp, diventato quasi un secondo lavoro ormai. E per la serie “Guardiamo avanti positivamente” vi invito a non lamentarvi troppo se il nuovo allenatore arriverà solo oggi, e a pensare a quali tempi sareste andati incontro se si fosse trattato di aspettare la vostra ragazza. E adesso per dare l’ultima accelerata, forse basterebbe solo che qualcuno desse il colpo d'alito sulla punta dell’aereo sul quale si deve imbarcare. Intanto in città emerge un altro malessere, altro che Mafia Capitale, altro che Pitti Uomo, altro che insofferenze dovute all’attesa, il mal di gola in questo periodo assume le dimensioni dell’epidemia, a riprova che la lobby delle maglie della salute, con ai vertici le nostre mamme, è potentissima e vendicativa più ancora dell’asse Cognigni-Ramadani.