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lunedì 8 giugno 2015

Afa...nculo

Rallento i giudizi sul caso Montella per via dei paradossi di cui sono pieni certi comunicati. E in attesa di capirci qualcosa . Non ho ricostruzioni credibili su come siano potute andare le cose, tra strappi e ricuciture si è letto di tutto, addirittura di una proposta di allungamento del contratto. Fino all’irreperibilità, persino della verità. Non credo a nessuna delle versioni che ho letto e quindi mi astengo prima di fare considerazioni basate sui tweet di Calamai. Ci sarà il tempo anche del giudizio, quando le cose saranno state spiegate, intanto, visto che comunque bisogna andare avanti, vi invito a non prendere le cose troppo sul serio e a fare come me che non mescolo solo l’Aperol con il prosecco, ma uso la poesia e l’arte insieme a cazzate inaudite, insieme a pensieri profondi come gli articoli di Bucchioni, insomma ridiamo, tanto siamo tutti ormai troppo vecchi per morire come poeti maledetti. E poi è ancora troppa la gioia dopo l’epilogo della finale di CL per arrovellarsi alla ricerca di tracce satellitari del mister. Perché nello sguardo degli juventini ho rivisto quello del Bambi dopo il risultato de La Sinistra Arcobaleno alle politiche del 2008. Poi è anche vero che se non fosse stato per le lacrime l'espressione di Pirlo sarebbe stata la stessa di quando vinse i mondiali. Ad un certo punto mi è venuto anche da pensare “È inutile che lo circondate, non è Rizzoli”. E per tornare alle cose di casa nostra speriamo che adesso grazie all’imponente organigramma societario maturino le scelte migliori per risolvere in fretta quello che non è proprio un problemino di poco conto. Un organico che però mi rassicura in questo senso, tra presidenti onorari ed esecutivi, direttori generali e sportivi, figure ancora non meglio identificate alle quali aggiungerei, ma solo per il grande potere acquisito sul campo, almeno uno di quegli addetti col gilet catarifrangente ai parcheggi delle sagre. Comunque voglio anche dire che una volta avvicendata la guida tecnica, non sarà ancora un mondo migliore fino a quando non si potrà ascoltare musica con le casse della birra. E poi non mi resta che parlare di questo caldo torrido anche per dare un senso al titolo dell’editoriale (un caldo cane). Una condizione climatica estrema che favorisce solo gli uomini dallo sguardo glaciale e che quindi d'estate rimorchiano di più. Oggi, sperando che il caldo non peggiori la situazione già compromessa della comunicazione in Fiorentina, sarà finalmente la giornata delle decisioni, e sarò anche troppo nostalgico ma per me era bello quando i film finivano con la parola “Fine”.