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mercoledì 5 marzo 2014

Vero o falso?

E’ sempre più difficile capire ciò che è vero da ciò che invece è creato ad arte per fregare i tifosi, e come vedremo più avanti anche i turisti e gli uomini eccitati, oggi a maggior ragione che arrivano le prime delusioni di stagione e allora tutta vacilla. Ma che cosa vacilla? Certe sicurezze maturate in tempi d’entusiasmo, convinzioni evidentemente di cartapesta maturate dietro al richiamo irresistibile di certe sirene ammalianti come il giro palla. Le percentuali di possesso palla bulgaro ci hanno forse ingannato? Il mito delle Ramblas ci ha forse tratto in inganno? Chi è Montella, un impostore come Michael Jackson, cioè un talento che però copiava le canzoni ad Albano? Questo oggi è quello che ci chiediamo dopo aver perso in casa contro Mazzarri e Reja, siamo o non siamo il nuovo che avanza? Oppure la nostra è solo una delusione temporanea che ci acceca, una mancanza di risultati come abbaglianti contromano sulla realtà. Personalmente continuo a credere in Montella e lo reputo uno dei giovani più interessanti del panorama calcistico, anche se chi lo dice non capisce fondamentalmente una sega come me, e così ascolto con interesse anche le analisi di chi cerca di scoprire i bluff dell’uomo di Castello di Cisterna, per alcuni un semplice sopravvalutato. Il vantaggio di avere un blog è quello di poter esprimere le proprie idee, nel mio caso molto spesso "disincanto", che alla lunga so delegittimarmi da analisi meno "leggere". Premesso che Montella sbaglia come tutti, che lo abbia fatto e lo farà ancora, ritengo che molte delle critiche che oggi gli vengono rivolte sono leggermente ingenerose, leggermente come certe acuque effervescienti che aiutano però nella digestione delle delusioni, o almeno non tengono pienamente conto di una serie di aspetti concatenati che ne hanno appannato la percezione. Cito per primi gli infortuni gravi che hanno colpito gli uomini più importanti, l’accanimento arbitrale e il  numero di partite molto alto rispetto ad una rosa, si competitiva, ma non certo come quella di chi ha fatturati tripli, esclusi naturalmente Inter e Milan che sono addirittura dietro. Io giudico l’esperienza di Montella fino a questo momento molto positiva in relazione a tutto ciò che è successo, mi domando per esempio se avessimo dovuto misurare il valore degli altri tecnici che oggi ci sono avanti dopo aver dovuto affrontare le stesse difficoltà di cui abbiamo parlato, del resto le grandi squadre le fanno i grandi giocatori prima che i grandi tecnici, è fin troppo semplice dire che tra avere Gomez e Rossi e non averli anche in termini di qualità del gioco oltre che di punti non può essere la stessa cosa. Prendiamo come ultimo esempio il danno di una squalifica truffa come quella delle 4 giornate a Borja Valero, un giocatore che non ha un sostituto adeguato in rosa. Non è questo il caso però mi sembra davvero così ingeneroso parlare già di possibili sostituti per il futuro, di fatto bocciandolo, un po' come se si volessero giudicare le qualità di Trapattoni solo attraverso l’esperienza di Cagliari, certamente la qualità espressa dal Barcellona di Guardiola non poteva prescindere dagli interpreti, togliere Cristiano Ronaldo ad Ancelotti per sei mesi forse procurerebbe qualche grattacapo pure a chi allena uno dei club più potenti. Mi sento di dire che Montella non è un bluff, ma un tecnico di grande presente e ancora di più in prospettiva, anche se penso che il suo meglio probabilmente lo darà altrove. Lascio aperta comunque la porta del dubbio, potrei essere stato davvero turlupinato da quel giro palla ammaliante, da quel modo di fare sereno ed equilibrato, un allenatore supportato oltre misura dal magico sinistro di Pepito Rossi, e dico questo perché mi viene in mente che durante un viaggio in Kenia mi è capitato di vedere lo spettacolo selvaggio ed emozionante di un leone che alle prime luci dell’alba inseguiva una gazzella. Avevo pensato che entrambi si fossero svegliati presto, l’uno per procurarsi il cibo, l’altra per sopravvivere. Ecco perché all’inizio parlavo di ciò che è stato creato ad arte anche per i turisti. Perché alla fine sono rimasto molto deluso come molti di voi con la storia del gioco alla spagnola, quando ho scoperto cioè che quei due animali erano stipendiati dalla pro-loco di Malindi. O come quando, tutto eccitato ti vorrebbero fare una spagnola con le poppe di un manichino della Rinascente.