Dovremo parlare solo del gol di Cuadrado, tanto per scimmiottare il titolo de “La grande bellezza”, quando la realtà supera persino la bellezza della finzione di un film da Oscar. Per il resto buoni i tre punti, il gol di Matri e quello in fuorigioco di Gomez. Quattro tiri in porta, compreso il rigore sbagliato, e tre gol. Quasi il massimo, mentre dietro è quasi il minimo. Da bordo campo si è sentito chiaramente che i giocatori invece di chiedere quanto mancava alla fine chiedevano quanto mancava a giovedì, e così Paloschi, mentre l’asse Ilicic-Gomez funziona ancora alla faccia degli imbecilli. Più cinica che bella quindi, a parte l’azione del primo gol. E dopo aver scherzato adesso bisognerà fare sul serio, e per alleggerire la tensione una considerazione amara per un giocatore come Montolivo che dopo averci salvato dalla retrocessione con una doppietta contro il Novara, dovrà fare lo stesso tremendo sforzo anche con il Milan, un giocatore che porta merda, oppure un vero specialista per la lotta sui fondali della classifica. Sono di corsa perché in partenza per lavoro, devo dire per chiudere che aver assistito alle insinuazioni di una parte dei tifosi Viola sulle qualità di Gomez è sconcertante, se il gol di Cuadrado è un capolavoro non tanto impressionista, quanto impressionante, di contro le scemenze dette a Firenze su Gomez, fanno parte del surrealismo del tifo, un quadro penoso, povero di calorie della ragione. Diciamo pure dietetico, insomma un quadro dimagritte.