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domenica 9 marzo 2014

Gervasoni ha finalmente confessato

Oggi la partita contro la Juve arriva dopo, si, sembra incredibile ma è così, e aggiungo per fortuna, perché ero quasi catatonico, e invece l’interesse si sposta tutto verso la frase di Gervasoni che finalmente ha cominciato a confessare il suo disagio. Questo mi riconcilia anche con la partita che andrò a vedere tra poco, si, perché prima della frase di un Gervasoni finalmente capace di dare uno straccio di spiegazione circa quel famoso referto che così tanta rabbia ci ha fatto accumulare, ero nauseato da questo calcio suicida. La tensione alta che si respirava nella case dei fiorentini era ormai diventata insopportabile, per questo benedico le parole di Gervasoni che si è reso conto che doveva cominciare a collaborare almeno per farci ritrovare il corpo di quel cadavere che hanno ammazzato in questi anni, per dargli la giusta sepoltura e così ricominciare. In casa mia la tensione è rimasta bassa, ma da Furio no, da lui è sempre tutto molto più complicato, ieri si rivolge alla moglie dopo aver visto il TG di Rtv38 “weekend di sangue sulle strade, Chiara”, e mentre prima della sentenza Borja Valero ne avrebbero discusso serenamente, ieri no, perché lei ha reagito “E tu sempre qui a casa, Furio”. Io a differenza della Chiara e Furio ho cercato di tenere il problema Gervasoni fuori da casa, non è stato facile ma devo dire che sono stato anche facilitato dal fatto di avere una terrazza grande, il segreto è stato un po’ quello di augurargli cose buone, e non invece le solite tipo malattie, incidenti, o i soliti riferimenti maschilisti nei confronti di una moglie troppo compiacente con l’idraulico, no, ho cercato al contrario di augurare tanta salute ai suoi genitori, di vivere cioè abbastanza a lungo da essere un problema per lui in quanto figlio. Gervasoni è stato un terremoto, almeno Diladdarno, Sergio che ha fatto tanti anni il tassista a Porta Romana, ed era quindi praticamente abituato a tutto, non ha retto e alla moglie ha detto “Non ce la fo più”, dopo aver fatto la popo' in mezzo alle ortiche. Menomale, via, Gervasoni finalmente umano si è ricordato che prima di essere un arbitro è un uomo, e che prima di dover rispondere a due disonesti come Braschi e Nicchi deve rispondere alla propria coscienza e deve rendere conto del proprio comportamento alla moglie che lo comanda a bacchetta e che si è stufata di essere ritenuta una puttana solo perché sua moglie. C’è per esempio Alvaro che è un ex alcolizzato però molto religioso in quanto devoto a Sangiovese, che dopo il fattaccio di Parma aveva ricominciato a pregare assiduamente gettando nella disperazione la moglie, e a niente erano servite le parole amorevoli di lei, donna intelligente, sensibile che ha dovuto persino curarsi la cirrosi dopo aver subito l’alcolismo passivo per tutti quegli anni. Ha cercato di farlo desistere con frasi profonde tipo “Non ha senso voler affogare le preoccupazioni per la squalifica di Borja Valero nell'alcool, tanto le preoccupazioni sono ottime nuotatrici”, Alvaro ha smesso dopo aver sentito Gervasoni finalmente confessare le sue colpe, che poi festa della donna o no, alla fine ha dato tutta la colpa alla moglie liberandosi in un colpo solo di due grandi pesi che aveva sullo stomaco, l’ingiustizia di quel referto assurdo, e l’altro, tutti e due generati dalla stessa causa, ieri infatti, in lacrime e davanti ad una bottiglia di Soluzione Schoum, Gervasoni ha finalmente confessato “I piatti che mi prepara mia moglie si sciolgono in bocca. Mi piacerebbe che imparasse a scongelarli, prima”.