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giovedì 6 marzo 2014

I cipressi continueranno ad essere l'orlo della Toscana

Oggi si discuterà il ricorso per quella squalifica lunga come la coda sui viali, ho fiducia, non ho fiducia, non lo so nemmeno io cosa pensare. Sarebbe bello se finalmente fosse risolta una volta per tutte la viabilità sui viali, o se almeno per la prima volta venisse riconosciuto un palese errore dell’arbitro, e di conseguenza fatta giustizia. Ci credo, non ci credo, sono scettico, del resto anche l’Arno continuerà la sua corsa verso il mare e non verso il Falterona, i cipressi continueranno ad essere l’orlo della Toscana, così come il lampredotto ci radunerà tutti intorno ad una passione. La tecnologia rimarrà lontana dai campi da gioco così come il mare dai campi da gioco di Campi, la FiPiLi continuerà ad avere il suo bel fondo sconnesso come la nostra fiducia nei confronti del sistema calcio. No, non credo che cambierà niente, al limite cesseranno certe attività storiche a vantaggio di franchising omologati come ormai anche l’arroganza della classe arbitrale, aumenterà il costo della vita in città insieme alle giornate di squalifica di Borja Valero, l’Italia continuerà a perdere dalla Spagna, e di veramente nuovo ci potremo aspettare solo un deferimento per le dichiarazioni dello spagnolo. La corte federale mi sembra un organismo raffermo come il pane che serve per la ribollita, saranno quindi ancora cavoli amari, e non deliziosamente croccanti e neri con olio a crudo e pepe. Con la sentenza ci faremo crostini di fegato amaro, poi faremo due passi su quell’ingiustizia fatta di pietra poco serena, e sarà divertente come trovare le ganasce alle ruote della macchina. No, non cambierà niente, rimarrà tutto come prima, continueremo a vedere il cupolone come faro della nostra fiorentinità, non ci sarà nessun rinascimento del calcio malgrado la cravatta Viola di Renzi. Ci vuole serenità e più dialogo, questo è quello che chiede la classe arbitrale, allora potremo regalargli giornate spazzate dalla tramontana, e come dialogo solo supercazzole, Fiesole si girerà dall’altra parte, sdegnata, quando Calvarese farà finta di non vedere la sua plateale bellezza, serviremo la bistecca non più alta quattro dita ma squalificata per quattro giornate. Non toccheremo più le nostre donne per paura che Gervasoni s’incazzi, mentre per Alloween insieme al dolcetto daremo in opzione lo scherzetto già denunciato da Pizarro in estate. Insomma, non penso che ci meraviglieremo di loro in senso positivo, anche se a Roma andranno avvocati che presenteranno immagini sicuramente di più grande bellezza di quelle girate da chi poi ci ha vinto pure un Oscar. Noi non vinceremo niente e di contro accumuleremo amarezza. Mi piacerebbe essere smentito, si, e a questo proposito mi lascio aperto uno spiraglio non più largo di un vicolo tipico del centro, uno scorcio di speranza dove probabilmente la Corte Federale piscerà perché nascosto bene. Del resto dicevo così anche del Bambi, che però alla fine è riuscito davvero a disintossicarsi, anche chi pensava alla pontellizzazione si è dovuto ricredere dopo che la Fiorentina si è presentata ai nastri di partenza con Rossi e Gomez là davanti. Che dire, anche lo stadio nuovo sembra indicare la strada del grande cambiamento, la pedonalizzazione di Piazza Duomo, la tramvia, Renzi Presidente del Consiglio, il quattro a due alla Juve, il mondiale di ciclismo. Nel dipinto si può vedere parte della Tettoia dei Pisani in Piazza Signoria, e anche la Tettoia che fu fatta costruire dai fiorentini ai prigionieri pisani, dopo aver loro fatto baciare il culo di un leoncino vivo, è stata poi abbattuta. E Diladdarno sono successe anche cose più grosse di quello che potrebbe essere un ribaltamento di una squalifica piena di rancore, precisamente in via del Campuccio dove abita la zia Liliana, una donna che da oltre trent’anni ha il pollice verde. Anche lei ha fatto il grande passo, insomma, si è decisa finalmente a farsi vedere da un dermatologo. E allora...