Ci sono quelli che come antidepressivo usano i film di Dario Argento, e chi invece non si accontenta perché punta sempre e solo al primo posto, al meglio, al metallo più prezioso, e quindi si ammazza di Oro Saiwa nel caffellatte. Ho conosciuto ninfomani che in verità avrebbero preferito leggersi un libro, altri che avrebbero voluto scrivere, ma quando lo hanno confessato ai propri genitori, questi gli hanno risposto “A chi?”. E’ un mondo variegato dove anche Biscardi faceva presente di non parlare in più di tre o quattro per volta che sennò non si capisce una sega. E poi ci sono quelli che per motivi religiosi parlano in terza persona plurale come il Comitiva di via dell’Orto, lui che dice “sono dei bei camionisti” Ma chi? “Essi! Domani vengono a cena da “I Raddi” in via dell’Ardiglione, così preparano per diciotto, arriva lui e dice “Sono arrivati” Ma chi? Essi! E mangia tutto lui. E adesso chi paga? “Loro!” Perché il Comitiva non è mica scemo. Ci sono quelli che per diventare famosi invece di ammazzare la portinaia fanno discriminazione territoriale. E come diceva De Andrè, in curva molti hanno sempre avuto poche idee ma in compenso fisse, e penso ai blog dentro ai blog che potrebbero fare come Grillo e lanciare le stupidarie, fosse anche solo per andare al potere e mandare a casa il Ceccarelli che intanto ingrassa sempre di più. Il blog dentro al blog non è una matrioska ma un cavallo di Troia. Poi ci sono i figli di troia come da tutte le parti. Molti si guardano indietro senza pentimenti, e se mai dovessero ricominciare farebbero esattamente tutto quello che hanno sempre fatto. Anche infamare Della Valle, fino a risposarsi. Con un’altra naturalmente. Se sei bello e giovane ti prendono di mira, se sei juventino ti prendono di mira con le pietre dal cavalcavia. Molti non si lavano e in curva sembra un grande presepe, quando non c’è l’odore delle canne, l’odore naturale della curva è quello del muschio. Molti sugli spalti pur essendo abituati ad essere tanti, poi alla fine le più belle trombate della loro vita se le sono fatte da soli. Di quelli di cui parlo, a parte le partite della propria squadra, spesso gli è sfuggito qualcosa, qualche particolare sintattico tipo un congiuntivo. E in un mondo dove le sovrastrutture tendono a permanere più a lungo del tipo di struttura che le ha storicamente determinate, ecco perché in alcuni vige ancora l’idea che non ci sia un progetto e che si vada incontro alla pontellizzazione. Tra questi ci sono dei futuristi più sensibili, che hanno saputo vedere oltre alle parrucche e ai nasi finti di Moena, che hanno avuto ragione nel pronosticare che la velocità avrebbe avuto un grande ruolo nello sviluppo dell'umanità, ed è per questo che si capisce bene come mai Braschi abbia così fretta di andare a farsi fottere. La chiesa ha sempre predicato “l’amore per il prossimo”, ma io in giro per gli stadi non ho mai visto tutto questo amore. E nella logistica della passione, dentro a magazzini mentali disordinati c’è anche chi ha visto Gomez come una risorsa male allocata. Insomma, per chi non l’avesse ancora capito sto parlando dei tifosi, sempre fedeli ai propri colori. E tra tutti i tifosi del mondo, così come succede per tutte le donne del mondo che possono sempre rifarsi il seno, con un bel culo no, con quello ci devono proprio nascere. Proprio come essere tifosi Viola.