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venerdì 1 marzo 2013

Accrocchi

Non ho certezze se non un paio, spesso brancolo nel buio pesto e mi dispiace dare una connotazione così ligure ad un realismo ancora più populista di Grillo che pur essendo ligure come il buio pesto ci vede benissimo, e avendo nel sangue reddito di cittadinanza fiorentina avrei voluto mille volte usare modi di dire diversi dal buio pesto, tipo non c’è trippa per gatti ma purtroppo non c’entrava una sega. Delle due certezze che ho ben radicate dentro, che sono poi il risultato di anni di lavoro sul lettino di un uomo col taccuino pur non essendo un vigile, tristi,  come su quel famoso letto di rucola dove si poggiano pietanze del cazzo, comunque, una  ve la svelo all’inizio ed una alla fine, in mezzo scrivo il niente che non è altro che l’orgoglio del mio made in Italy, la mia produzione giornaliera di latte di quella capra che sono, anche se qualche volta sforo le quantità individuate in quelle che invece sono le quote latte, e quando sforo do sempre colpa a quel traforo dove mi infilo, che è fantasia rigogliosa che cresce e passa dentro alla mia montagna incantata. E dopo aver attraversato il tunnel di un’esistenza Dilladdarno dentro, la fantasia mi porta fuori, e invece di sbucare che so in piazza della Passera, penso chissà perché a Gaia Nanni. La prima certezza me la da il calendario, e siccome ho faticato tanto per averla raggiunta la condivido con voi svelandovi che oggi è venerdì così possiamo cominciare la giornata con un riferimento temporale certo. Da qui in avanti c’è un burrone, un panetto gigantesco di incertezze sul futuro, oppure anche solo sul perché la Fiorentina perde senza che nessuno l’abbia chiesto, se Pizarro sia davvero indispensabile oppure se possiamo farne a meno, e così di primo acchito mi viene da pensare che sia più indispensabile il pallone, quando poi si dice che il pallone è tondo e si compra un giocatore che si chiama Cuadrado è come andarsele a cercare, è normale poi che ci litighi e che sbagli il tocco facile a un metro dalla porta, perché è una contraddizione in termini, c’è indecisione di fondo come non può non esserci per esempio in uno che si chiama Piero Angela. Domenica intanto rientra Pizarro, a meno che nel frattempo non lo facciano Papa, Premier o Presidente della Repubblica, tutti posti vacanti che il mio calendario di fiducia si guarda bene di rivelarmi a chi andranno assegnati, lui sempre così formale e rigoroso a illuminarti solo con una notizia sicura al giorno più il nome di un Santo che non è mai Prandelli. Cuadrado sarà squalificato e allora adesso si alzerà forte anche la preoccupazione di coloro che lo ritengono indispensabile, perché tutti abbiamo qualcosa da considerare indispensabile, io per esempio, e qui arrivo alla mia seconda certezza che diventa appunto anche una realtà indispensabile, e appurata l’irraggiungibilità della Nanni, per me è il lampredotto la seconda grande certezza dopo la ratificazione del giorno della settimana, un punto di riferimento non solo gastronomico, è il vidimare la fiorentinità, il confessare amore eterno a una città anche se priva del mare. Tutto il resto son palliativi, come il sostituto di Pizzarro, della Nanni e di Cuadrado, son frattaglie, è come se volessimo sostituire il lampredotto, la poppa o il centopelli con la mortadella, o la Nanni con lo stracchino del Nonno Nanni, accrocchi, come il centopoppe della foto.