Devo
tornare brevemente sull’editoriale di ieri perchè la Bice ha ricevuto
la telefonata risentita della Cristina intervenuta per fare una
precisazione sul significato dell’opera di Montolivo, chiedendo
esplicitamente che oggi venisse menzionata ad integrazione del pezzo di
ieri. La De Pin sostiene che è vero tutto ciò che è stato scritto, ma
che manca però la parte più legata alla loro sfera sessuale, perché in
quell’opera l’artista ex giocatore ha affrontato soprattutto il tema
della fedeltà, Cristina ci ha spiegato di aver convinto Riccardo che non può essere un problema per la loro relazione se lei fa sesso anche con altre
persone, ed è stata sostanzialmente una frase utilizzata da lei per giustificare
dell’attività sessuale fuori dalla coppia, emersa in grande quantità un po' come l'evasione fiscale in Italia che però ha dato ispirazione a
Montolivo, e la frase che ha scatenato il suo talento è stata “ dai
Riccardo non si sciupa mica, non è che ci rimane l’ìimpronta come sullo
stracchino”. Johnny Stracchino ha quindi più significati, un intervento
quello della Cristina un po’ saccentello che mi ha suggerito il tema di
oggi del secchione, uno di quelli che più mi affascina da sempre, una
figura che almeno io ho vissuto con contraddizione, certe le ho amate e
ci siamo compensati diventando irresistibili, altre erano invece figure
distanti con le quali non interagivo, distanti come la fine del mondo
dalla quale è arrivato Francesco, quel Papa che per qualcuno a Roma
rimane comunque sempre e solo Totti. Il secchione è stata una figura da toccare
come un essere di un altro pianeta, poi una volta entrato in contatto
con la sua diversità, da dissacrare in segno di affetto non avendo io
altri strumenti intellettivi d’interazione. Un secchione buono che vuole
bene ad una fava buona come me che gli vuole bene a sua volta mettendo nel rapporto
di amicizia caratteristiche sostanzialmente contrarie formano una
coppia d’attacco come Puici e Graziani, fanno gruppo, fanno spogliatoio
come Lupatelli e Toni. Poi ci sono gli allenatori inadatti come a
Firenze lo è stato soprattutto Delio Rossi, così come certi professori
che si succedevano negli anni dell’Istituto d’Arte di Porta Romana,
quelli che a loro volta erano stati secchioni non interattivi, e che
vivevano la vita in cattività come la loro professione in una scuola
fuori controllo come era quella dove non ero capitato certo per caso. Mi
ricordo di un professore imbizzarrito arrivato fresco dallo scentifico,
da noi che l’ora di matematica veniva utilizzata per fare manutenzione
alle matite prima di andare a disegno dal vero, una sorta di officina
dove la matematica faceva da sottofondo fastidioso al resto, si chiamava
De Vellis e sembrava l’omino della Bialetti con l’aggravante che
nessuno lo aveva avvertito che non era più allo Scentifico, fino a
quando non mi presi la briga di segnalarglielo scrivendo sul muro
davanti all’aula “De Vellis baffi ribellis”. E lui capì subito, da
matematico in cattività qual’era fece uno più uno quando entrando
in aula a testa bassa disse “Giannotti vada a cancellare quella scritta
sul muro”. La foto è solo un esempio applicato al campo estetico più
che a quello di gioco o di scuola, però anche se una variante, comunque
esplicativo per evidenziare il valico, o passo, e quindi quanto sia
breve il passo tra il secchione antipatico e quello simpatico, diciamo
pure una variante di valico, e riferito al pianeta donna tra quelle che
acquistano fascino e quelle che invece lo perdono. Poi ci sono quelle
che acquistano e basta, in grande quantità e con stile compulsivo per la
gioia dei mariti che devono mettergli a disposizione budget importanti
che ci si potrebbe riempire un secchione. Lo spunto di oggi vuole
mettere l’accento su quei giocatori che di più incarnano questa figura,
che non è come quella della donna più in carne, ma come quella della più
integerrima. E se per la donna mi viene in mente la Pivetti, il più
secchione della serie A me sembra senza ombra di dubbio o di pergolato
che possa essere Javier Zanetti, uno che non manca a una lezione dal
primo giorno di asilo, uno che va sempre volontario e che è talmente
avanti con il programma che sta giocando le partite valide per il
campionato 2015-2016. Nella Fiorentina metterei invece Pasqual, poi ci
sarebbe da stabilire l’altro tipo di seccchione, quello da scansare come
un interrogazione fuori controllo del professor De Vellis, e per me nel
campionato italiano non ci sono dubbi. Montolivo. Un vero pezzo di
Nerd.