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sabato 16 marzo 2013

Correzione doverosa


Devo tornare brevemente sull’editoriale di ieri perchè la Bice ha ricevuto la telefonata risentita della Cristina intervenuta per fare una precisazione sul significato dell’opera di Montolivo, chiedendo esplicitamente che oggi venisse menzionata ad integrazione del pezzo di ieri. La De Pin sostiene che è vero tutto ciò che è stato scritto, ma che manca però la parte più legata alla loro sfera sessuale, perché in quell’opera l’artista ex giocatore ha affrontato soprattutto il tema della fedeltà, Cristina ci ha spiegato di aver convinto Riccardo che non può essere un problema per la loro relazione se lei fa sesso anche con altre persone, ed è stata sostanzialmente una frase utilizzata da lei per giustificare dell’attività sessuale fuori dalla coppia, emersa in grande quantità un po' come l'evasione fiscale in Italia che però ha dato ispirazione a Montolivo, e la frase che ha scatenato il suo talento è stata “ dai Riccardo non si sciupa mica, non è che ci rimane l’ìimpronta come sullo stracchino”. Johnny Stracchino ha quindi più significati, un intervento quello della Cristina un po’ saccentello che mi ha suggerito il tema di oggi del secchione, uno di quelli che più mi affascina da sempre, una figura che almeno io ho vissuto con contraddizione, certe le ho amate e ci siamo compensati diventando irresistibili, altre erano invece figure distanti con le quali non interagivo, distanti come la fine del mondo dalla quale è arrivato Francesco, quel Papa che per qualcuno a Roma rimane comunque sempre e solo Totti. Il secchione è stata una figura da toccare come un essere di un altro pianeta, poi una volta entrato in contatto con la sua diversità, da dissacrare in segno di affetto non avendo io altri strumenti intellettivi d’interazione. Un secchione buono che vuole bene ad una fava buona come me che gli vuole bene a sua volta mettendo nel rapporto di amicizia caratteristiche sostanzialmente contrarie formano una coppia d’attacco come Puici e Graziani, fanno gruppo, fanno spogliatoio come Lupatelli e Toni.  Poi ci sono gli allenatori inadatti come a Firenze lo è stato soprattutto  Delio Rossi, così come certi professori che si succedevano negli anni dell’Istituto d’Arte di Porta Romana, quelli che a loro volta erano stati secchioni non interattivi, e che vivevano la vita in cattività come la loro professione in una scuola fuori controllo come era quella dove non ero capitato certo per caso. Mi ricordo di un professore imbizzarrito arrivato fresco dallo scentifico, da noi che l’ora di matematica veniva utilizzata per fare manutenzione alle matite prima di andare a disegno dal vero, una sorta di officina dove la matematica faceva da sottofondo fastidioso al resto, si chiamava De Vellis e sembrava l’omino della Bialetti con l’aggravante che nessuno lo aveva avvertito che non era più allo Scentifico, fino a quando non mi presi la briga di segnalarglielo scrivendo sul muro davanti all’aula “De Vellis baffi ribellis”. E lui capì subito, da matematico in cattività qual’era fece uno più uno quando entrando in aula a testa bassa disse “Giannotti vada a cancellare quella scritta sul muro”. La foto è solo un esempio applicato al campo estetico più che a quello di gioco o di scuola, però anche se una variante, comunque esplicativo per evidenziare il valico, o passo, e quindi quanto sia breve il passo tra il secchione antipatico e quello simpatico, diciamo pure una variante di valico, e riferito al pianeta donna tra quelle che acquistano fascino e quelle che invece lo perdono. Poi ci sono quelle che acquistano e basta, in grande quantità e con stile compulsivo per la gioia dei mariti che devono mettergli a disposizione budget importanti che ci si potrebbe riempire un secchione. Lo spunto di oggi vuole mettere l’accento su quei giocatori che di più incarnano questa figura, che non è come quella della donna più in carne, ma come quella della più integerrima. E se per la donna mi viene in mente la Pivetti, il più secchione della serie A me sembra senza ombra di dubbio o di pergolato che possa essere Javier Zanetti, uno che non manca a una lezione dal primo giorno di asilo, uno che va sempre volontario e che è talmente avanti con il programma che sta giocando le partite valide per il campionato 2015-2016. Nella Fiorentina metterei invece Pasqual, poi ci sarebbe da stabilire l’altro tipo di seccchione, quello da scansare come un interrogazione fuori controllo del professor De Vellis, e per me nel campionato italiano non ci sono dubbi. Montolivo. Un vero pezzo di Nerd.