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venerdì 22 marzo 2013

Nasce tutto da lì


Mentre gli Scolari sembrano più essere quelli vestiti di giallo, una volta maestri, Prandelli scolaro stilista ad honorem tenta di distruggere il made in Italy lanciando il primo maglione a collo alto che supera abbondantemente il mento e persino il rendimento di Cerci anche lui lanciato nella mischia di quello che è un concetto di moda offuscato dall’influenza questa volta molto basso bresciana. Il cappottino poi è un inno al quattro a zero contro la Spagna, che gli sta perfettamente attillato come una muta da sub o come la scena muta di fronte alla finale europea. A me è piaciuta molto l’Italia, a parte qualche orrore difensivo che risente probabilmente del look orrendo del suo Mister che anche se non si trova bene a Firenze come negozi, potrebbe abbandonare il suo proverbiale gusto di campagna e andare almeno da un Gianni Campagna a farsi rimettere al mondo, perché l’Italia meritava ampiamente di vincere, ma non di mettere in vetrina lo stile da preservativo del suo allenatore,  da preservativo comunque con serbatoio per le idee tattiche di una bella Nazionale, mentre il Brasile è stata una gran bella delusione considerato che siamo a solo un anno dal mondiale. Balotelli di un’altra categoria, Cerci in rialzo proporzionalmente al ribasso di certe teorie che lo descrivevano come un giocatore da squadra minore, al ribasso come gli exit poll sulla pontellizzazione, al ribasso come i commenti su Fi.it quando non c’è da sputare merda sulla Fiorentina che vince. Mentre il pensiero corre veloce, diciamo ferma il tempo a 19”72 per ricordare un grande atleta italiano che ci ha lasciato proprio ai blocchi di partenza della primavera, una nuova stagione che voglio salutare dai Lungarni di una “mattinata fiorentina” non essendo il Botticelli e non avendo neanche uno straccio di capasanta gigante da dove far nascere la Venere prandelliana strinta nel suo cappottino di neoprene. Botticelli la dipingeva dieci anni prima che Colombo scoprisse l’America, mentre l’affresco sulla pontellizzazione che era stato dipinto nella testa di tifoso buono solo per dire cappella e con la testa a forma di cappella è stato rimosso. La nascita di una nuova stagione Viola ci da lo spunto per ridare una speranza anche ai vedovi inconsolabili, per farli uscire dalla loro Caporetto della passione, il loro mondo non è più custodito a Trespiano, la vita continua, la Fiorentina rinasce come la Venere anche se l’ha dipinta Botticelli invece di Prandelli, poi c’è sempre la Nazionale per ammirare Cesare e gli Uffizzi per chi preferisce il Botticelli. Perché alla fine tutto nasce da lì, il calcio da un Santo e il Rinascimento da una capasanta.