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martedì 21 febbraio 2012

VivinCerci

A scanso di equivoci, VivinC non sta per VivinCesare, per dire che non si possono dare i meriti di tutto sempre e solo a lui, quindi se alla fine sono uscito da un' influenza carogna è grazie solo all'uso massiccio della nostra aspirina, mentre lui aspirava invece a grandi traguardi. Due tranvate in rapida successione così, Napoli e influenza sarebbero già state sufficienti ad abbattere un cavallo, mettiamoci pure l'Adriano nazionale e quello nostro svizzero sul sitone, che a differenza del molleggiato è sempre presente e non fa nessuna pausa. Oggi avrei proprio bisogno di una bella spremuta di tarocchi Rossi di Delio, così pieni di vitamina C che non sta per Cesare, e bisognerebbe dirglielo allo svizzero che ne compra cassette su cassette sperando di leggere il futuro del calcio sul fondo delle spremute, con l'unico risultato per ora che è quello di farsi venire una grande acidità di stomaco. Per farmi perdonare dello schettiniano abbandono della nave voglio però regalarvi il segreto che ha fatto dello svizzero l'uomo che oggi ha occupato il sitone, perché alla sciagurata perdita di Prandelli deve aggiungersi una crisi di identità devastante riguardo alla cioccolata che è prodotto che caratterizza la sua nazione da sempre, mentre gli orologi funzionano sempre bene visto la puntualità d'intervento specie dopo le sconfitte. Insomma, avevo scalato una montagna e me ne stavo li a guardare il paesaggio quando dopo i “fochi” è arrivato sulla vetta anche lo svizzero, che un po' c'è rimasto male di trovare li qualcuno e allora per tranquillizzarsi mi ha chiesto “Svizzero?” No, gli ho risposto secco, e poi gli offerto la cioccolata che stavo mangiando, e appena l'ha messa in bocca ha esclamato con entusiasmo “Questo è svizzero”, merda come sono e sapendo della sua debolezza prandelliana gli ho risposto “No, Orzinovi”. Non è stato più lui.