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mercoledì 11 gennaio 2012

Il triangolo degli ex in bermuda

Se ti avanza un Santana, o lo dai al Genoa oppure al Cesena, perché quando una di queste due desperade housewives della serie A si presenta al banco degli affettati per chiedere un etto di Gran Comotto Rovagnati, le dinamiche di bottega porteranno fatalmente alla frase commercialmente più bieca che sia mai stata formulata “ ne ho tagliato un po' di più, che faccio lascio anche un Santana?”. Un deprecabile vizio ormai di uso comune e accettato con rassegnazione, ma che di fatto è il pizzo di Rovagnati sui suoi prosciutti, mascherato da bulimia dell’affettatrice. Tornando al fenomeno degli svuota cantine, se esci dalla rotta di questi due rigattieri che vanno per la maggiore, per andare a cercare improponibili crociere low cost che partono da Mergellina, la cosa migliore che ti può capitare, è che ti sbarchino appena dentro al porto di Genova, oppure fanno uno scambio di prestiti con la capitaneria di Porto di Cesenatico, per una sdraio e un lettino in seconda fila. A Santana succede questo, mentre Donadel è scampato al “cartello dei rigattieri” grazie a un infortunio che si è procurato volutamente facendosi delle infiltrazioni di pastiera napoletana nel retto femorale, proprio per salvarsi dal racket dei robivecchi. Firenze, Genova e Cesena è già stato definito il nuovo triangolo del “narcolettico traffico” dei giocatori che ormai indossano i bermuda. L'invecchiamento del paese non dipenderà certamente da noi che abbiamo avviato da tempo la tratta di chi gli si abbassa stipendi e anche la cataratta, tratta resa possibile attraverso una rete di squadre canaglia che assoldano giocatori alla soglia della pensione estorcendogli la delega per poi ammazzarli e nascondere il corpo nell'armadietto degli spogliatoi, in modo da riscuotere la pensione. Il futuro dei nostri giovani invece è già presente, oggi è a Roma per dare continuità, entusiasmo e il passaggio del turno, e poi sarà subito Lecce, perché gli esami non finiscono mai, e noi abbiamo voglia di superarli di slancio, basta non dirlo al peruviano, perché con quello slancio che si ritrova l'unico esame che può affrontare in questo momento è quello del palloncino, con il rischio che nel cercare di gonfiarlo si ribalti come in Piazza Tasso, e mai luogo fu migliore di quello per rappresentarlo, sia per l’ aspetto legato a precise e fisiologiche propensioni al letargo, che non per quello legato invece ad un aspetto più commerciale degli interessi zero, quel tasso zero appunto riferito alla campagna pubblicitaria di Divani & Divani, dove come testimonial ristagna da tempo a fare il chilo.