Rimangono fichi secchi, qualche torrone ammezzato come certi appartamenti della vecchia Firenze, uno smarrito pan pepato, che proprio in quegli appartamenti è disorientato lontano dalla sua Siena, come un malato di Alzheimer da se stesso. Bottiglie di spumante dolce che nessuno ha avuto il coraggio di stappare, e le rovine di panettoni e pandori aggrappate alle nostre colazioni, come il groppo alla gola dopo un gol di Inzaghi. Lo scenario dopo le feste è quello della devastazione, lo stesso dopo il passaggio del tornado Katrina, la devastazione del fegato a testimonianza della furia alimentare che si è abbattuta sui nostri corpi, che ha lasciato macerie sulle nostre bilance, e il fico secco che si attacca al lavoro del dentista. La frutta secca, un trionfo, un invito sincopato, ritmico, convulso, compulsivo ad addentare, che non trova mai la fine, tra pistacchi, noccioline, nocciole e noci, che i più lussuriosi inseriscono nel fico secco e che poi si attacca al lavoro del dentista. Vini barricati, invecchiati e densi come l'aceto balsamico quello vero, rimasugli di confezioni ricche e assortite, così ricche che ci permetteranno di mangiare cotechino e zampone anche a Pasqua. Crostini toscani ovunque, parenti anche. Con questa sensazione dolorosa non ancora alle spalle è ricominciato il nuovo anno e riparte il campionato, già con una bella contestazione, che è evidentemente figlia degli eccessi alimentari non perfettamente drenati, frutto di digestioni difficili e probabilmente anche testimonianza che qualcuno lo spumante dolce l'ha stappato davvero. Speriamo almeno che Delio non si presenti masticando, per rispetto di coloro che hanno ancora il cerchio alla testa, che avrebbero si bisogno che lui trovasse delle soluzioni allo sbocco della manovra, ma che avrebbero soprattutto bisogno della Soluzione Schoum. L'agilità di cui oggi siamo privati dalla zavorra agroalimentare della tradizione, speriamo invece la trovino i ragazzi là davanti, trovino quella luce che in Gilardino si era spenta, che fossero anche due candele, che comunque una certa atmosfera riescono sempre a crearla, e speriamo anche i tre punti. Perché abbiamo bisogno di voltare pagina, con il vecchio ciclo e con le feste, vogliamo riappropriarci della nostra passione e del nostro peso forma, con la freschezza di un gioco finalmente frizzante, fluido, veloce, determinato da stimoli e convinzione che non possono, loro sì, mancare sulla nostra tavola. Perché tutto il resto invece si attacca al lavoro del dentista.