Adem
Ljajic sta dimostrando oggi di essere un gran bel giocatore, dando così
ragione a chi l’aveva comprato, ragione alla grande, grande come chi
l’aveva comprato, e grande può essere inteso anche solo come corporatura,
questo per quelli che avevano criticato chi l'aveva comprato, comunque, ammetterlo che aveva avuto ragione non è poi un gran disonore, anzi,
perché lo stato d’animo adesso dovrebbe essere solo quello della
felicità, tanto nessuno ti chiederà il conto per aver infamato Corvino o
i Della Valle. Certo il giocatore ha passato momenti nei quali
quell’investimento non appariva così vincente come invece appare oggi,
ma tra averlo bocciato definitivamente come a un certo punto anche i
Della Valle, e aver usato un qualche margine di buonsenso in più ci
corre lo stesso atteggiamento che Firenze ha tenuto quando ha scatenato
la caccia alle streghe. Una volta spento il faro ingiubbottato, la
ciurma si è ammutinata, è stato issato un tappeto al posto della
bandiera Viola, Tutunci individuato come la figura capace di liberarci
dagli stenti della pontellizzazione, e praticamente puntato la prua sugli
scogli dell’autolesionismo, e alla fine la figura di Tutunci è stata
sostituita con una più generale figura di merda. E’ stata scelta la
figura di garanzia sbagliata, e per un garante chiuso in un giubbotto
aderente che se ne va con la mani nella marmellata bianconera, si è dato
fuoco a tutto il resto, per fortuna i cervelli pensanti non sono
protetti da parrucche finte, e non sono quelli di Zamparini o Preziosi. E
così domenica ci ritroviamo verso la fine di un campionato bellissimo,
con una delle società più sane e solide della serie A, con il futuro che
ci sorride e con lo stadio pieno anche di quelli che oggi sono
ingiubbottati per non farsi riconoscere, con le bandiere Viola e non certo con
i Bukhara russi di Tutunci, con la possibilità di lottare alla pari con
il Milan di quel Montolivo usato contro la società, si, proprio lo
stesso Montolivo che ce l’ha messo nel culo, insomma, sabato sera ci
sarà uno stadio pieno di entusiasmo alla faccia della pontellizzazione,
con l’avvenuta esplosione proprio di Adem Ljajic alla faccia
dell’ennesima bufala di Corvino. Insomma, oggi la Fiorentina è là dove
in molti non pensavano possibile potesse essere. D’altra parte non tutti
sono stati così lungimiranti come chi ha visto la dismissione, c’è chi
come me si lascia trasportare solo dalla tramvia, e chi invece dal
pessimismo della dismissione, chi scrive di notte e chi invece la notte
gli era calata dentro, poi c’era chi avrebbe venduto l’anima Viola a
Zamparini, chi ha visto in Delio Rossi un Guardiola con in più
l’elasticità mentale della ciccingomma, chi ha scelto il Vuturo per un
futuro più sicuro, chi ha fatto presente che gli spagnoli in Italia
hanno sempre fallito, chi invece ha preferito bocciare Montella in
quanto neofita e non all’altezza di una certa tifoseria invece
necrofila. E poi ancora la smobilitazione, e ci hanno ucciso la
passione, e anche le Giubbe Rosse senza Prandelli son diventate nere in
segno di lutto, e l’Arno è sembrato più scarno e per attraversarlo la
gente è stata costretta a usare la pontellizzazione, e le buche in terra
son tutta colpa dei Della Valle, e piove sempre perché Corvino è un
maneggione, e Alessio Cerci è un romano, e Aquilani è romano e persino
rotto, e senza Montolivo e senza più il PD il centrocampo e il mondo
Viola si riduce a un movimento senza palla e senza palle, forse un
movimento a 5 stalle in modo da utilizzare il letame per buttarlo
addosso alla società. Tutto molto semplice, c’è chi ha pisciato fuori
dal vaso, ma l’intelligenza deve pur servire a qualcosa, e non solo a
vedere la pontellizzazione prima degli altri, può essere usata anche per
seguire gli esempi più utili in natura, quindi per non pisciare più
fuori dal vaso basta sedersi, chi l’ha detto che bisogna pisciare in
piedi.