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lunedì 3 settembre 2012

A mezzo busto non basta

E’ mancata solo la vittoria, tanto da sostenere di aver visto un capolavoro di squadra, questa volta rappresentata però dalla bellezza di un busto sfregiato dagli episodi a sfavore, ma sappiamo che a Firenze c'è soprattutto il David di Michelangelo, a figura intera ed integra, che potrà rappresentarci degnamente in un campionato dalle grandi premesse. Dopo la visione di una squadra elegante come una stola di visone, al contrario del bel visone rubizzo di Mazzarri che riconosce comunque le qualità di una Fiorentina che a larghi tratti è piaciuta più del Napoli, e dopo essere usciti da una sconfitta con la consapevolezza che la squadra sarà una protagonista importante di questo campionato, adesso è tempo di lottare contro il tormentone della punta centrale, un motivetto diventato già molto orecchiabile e selezionato nel juke-box delle recriminazioni da calciomercato, che non ci aiuta però e che è ancora più martellante delle canzoni di Umberto Tozzi, dal quale prendiamo in prestito uno dei 180.000 “ti amo” per dedicarlo a una squadra di cui ci siamo subito follemente innamorati. Avere un allenatore considerato un talento dovrebbe garantire soluzioni di gioco che non trasformino quel tormentone in alibi, perché avere dei centrocampisti di qualità serve anche a spalmare più democraticamente il tesoretto dei gol proprio attraverso i loro inserimenti, che poi altro non sono che la perfetta messa in opera di un progetto di gioco. Insomma, ci sono i colpi da fuori e anche le palle da ferme da sfruttare, e questa Fiorentina rovesciata come un calzino avrà modo di crescere registrando i movimenti di squadra e di conseguenza stoppare il tomenone almeno fino a gennaio, tra l’altro JoJo segna, El Ham ha già fatto vedere di avere la stoffa, e Toni a 35 anni non può aver perso la memoria sotto rete, se non sbaglio ha la stessa età di Di Natale che si è dimostrato ancora molto prolifico. Guardando il Napoli, che invece la sindrome della grande punta  non ce l’ha, non è riuscita mai a portarla al tiro pur avendo un bomber da 5 milioni netti l’anno, mentre ha vinto la partita proprio con l’inserimento del centrocampista e il tiro da fuori. Mi preoccupa di più la condizione di Viviano che sembra aver frequentato lo stesso ristorante di Frey e di De Jong, sicuramente bisognoso di recuperare la migliore condizione dopo il grave infortunio, e lo potrà fare solo giocando, la sosta intanto aiuterà il gruppo a imparare meglio tutti i nuovi dialetti che si parlano in campo, anche se la lingua del calcio è universale e già molto comprensibile quando i protagonisti sono bravi come i nostri. Montella dovrà fare l’orologiaio e lavorare sui meccanismi di precisione visto che il lavoro grosso sembra averlo fatto già molto bene a Moena. E’ stata una sconfitta di quelle col sorriso, che ha incoronato una regina tra le patate, capace appunto di palleggiare molto meglio del Napoli, l’unico che sembra averci rimesso è stato appunto Viviano, ma forse per un eccesso di generosità solo perché si è voluto mettere avanti con la raccolta, e alla fine quelle patate in tasca lo hanno appesantito danneggiandolo, è comunque una squadra dalla grande personalità che ha sorpreso addirittura Montella, oggi il purè se lo sono mangiato i partenopei, ma toccherà molto spesso purè a noi.