Delio
Rossi sembra aver preso a sganassoni anche le poche certezze che
erano sopravvissute al naufragio della stagione, che oggi scopriamo
avere sinistre analogie con quello della Concordia, una per tutte il
giglio, e poi perché ad entrambi Costa, a noi per prima cosa è
costata la panchina, da salda che era, a saloon della rissa, e
speriamo non al saldo della panchina di fine stagione, e poi, e poi
quello che non ti aspetti. Che non è lo scoglio, come nel caso
di Schettino, o lo scattino di nervi con il quale il Mister ha
cercato di buttare a mare la propria carriera, e nemmeno il
deferimento del probabile DG che ancora non è arrivato, ma il
giocatore, invece, sul quale si sono spese le uniche parole credibili
all’indomani di un rinnovo accompagnato dalla fanfara della
candidatura a diventare il nostro Ennio Doris, Jovetic giocatore e
banca dove custodire i sogni, e intorno al quale costruire il futuro.
La banca costruita intorno a te, insomma, ma che in quanto tale
diventa pericolosa se qualcuno te lo vuole mettere nelle mele, si,
perché non avendo nessun muro d’appoggio, il rischio è
quello di rimanere a chiappe scoperte. Forse è successo
qualcosa, il giocatore non gioca più accusando disturbi, che
però non si rilevano con gli strumenti, come del resto le
Scole, che non sono quelle che non ha fatto Cerci, anche se si sono
dimostrati degli scogli difficili da superare, e poi prende e saluta
la compagnia senza però salutare. O forse non è
successo niente, anche se dobbiamo fare forzatamente i conti con le
parole di Guerini, crude come le immagini della festa scudetto
juventina, parole che non sembrano lasciare dubbi ai dubbi, e se
fosse così bisogna capire cosa è successo da quando il
giocatore e la società si baciavano in bocca
appassionatamente, mentre adesso sembra diventato improvvisamente un
amore ai tempi del colera, dal quale si scappa per non infettarsi.
Intanto va capito se JoJo è sempre convinto, perché se
non lo fosse più, sarebbe importante come prima cosa, capirne
il motivo, o forse il motivo è l’allontanamento di Corvino,
più di un punto di riferimento per il suo agente, o è
questione diversa, ed è la società che vuole rientrare
economicamente, oppure invece non c'è nessuna questione.
Quello che conta è che noi abbiamo bisogno di un giocatore
motivato e non dell’ennesimo scontento sul quale incernierare una
rivoluzione, con il risultato di ritrovarci in mano la porta che non
sappiamo nemmeno se sarà affidata ancora a Boruc. JoJo è
più di un grande talento, che però deve rimanere solo
se convinto, altrimenti abbiamo già dato con i giocatori forti
sulla carta ma dalle motivazioni di carta e la professionalità
a doppio velo, chiunque sia, anche quelli più bravi con il 10
sulla maglia, se quel numero deve stare a significare i 10 piani di
morbidezza. In questo caso allora sarebbe meglio monetizzare, sempre
se l'operazione equivale a reinvestire completamente la cifra
ricavata, per vedere a Firenze gente che si innamora finalmente della
maglia, e non venga, invece, a riformare la Banda della Magliana
nello spogliatoio, che giochi anche nella propria Nazionale, e non,
invece, nella Nazionale e poi anche nella squadra che paga lo
stipendio. JoJo è un giocatore al quale dobbiamo tanto
quest’anno, e proprio per questo motivo è giusto ascoltarne
le perplessità, se ne ha, dopodiché è meglio non
tenere nessuno a dispetto dei santi, questo è il mio pensiero
semplice semplice, terra terra come l’orto, e voglio credere alle
parole di Mencucci, perché sarebbe un vero peccato perderlo,
come un peccato sarebbe tenerlo se non ci sono più i
presupposti, e soprattutto, prima che Zeman, uno che non alza mai le
mani, gli spenga una sigaretta sulle perplessità. E anche se
alla fine arriverà Pioli, uno come JoJo lo vedrei proprio bene
in una squadra di Zeman, giocatore che senza problemi fisici e
perplessità, potrebbe essere in grado di fare non solo la
differenza, ma anche di far smettere di fumare chi come Zdenek è
Boemo, salvandolo probabilmente dall’enfisemo.