Aspettiamo sera, piovosa forse perché un’altro Gabriel se ne è andato, non il nostro più amato, ma sempre uno che pur senza fare gol ci ha fatto sognare, ma da un punto di vista ambientale sarà una serata che consentirà comunque a De Rossi l’amato uso delle braccia larghe per dirigere il traffico nell’area giallorossa. Del resto Mazzoleni è uno che non ha mai apprezzato il rigore semaforico. Ha sempre avuto un debole per la libera interpretazione, e De Rossi gli ricorda tanto quell’essere mimo che incarna proprio il talento della gestualità. Dopo aver appurato che la tecnologia non riesce ad affascinare più di tanto la classe arbitrale, da Firenze, e in special modo da Pitti Uomo, avanziamo una proposta più modaiola. Mettiamo il tabarro a De Rossi. Poi magari anche Tabarez al posto di Blatter. Ma prima che venga adottata una soluzione così fashion, e quindi mentre aspettiamo lo strafalcione bis di Mazzoleni, vista l’occasione di avere Totti vorrei mettere l’accento non tanto sul modulo, o sul fatto che per la finale di coppa avremo bisogno del miglior Matri, e che quindi bisognerà recuperarlo schierandolo subito, già da stasera nella speranza che ci ridia uno straccio di spessore là davanti, vorrei parlare del fatto che ogni epoca ha i suoi nomi che vanno per la maggiore. Nell'83 c’è stato il boom delle “Azzurra” in omaggio alla barca che partecipò, con qualche successo, alla coppa America. Negli anni 70 - 80 fu la volta di “Sara”, per la canzone di Venditti, ancora prima “Palmiro” per i comunisti DOC del dopoguerra, Benito e Rachele per i nati nel ventennio eccetera. Ma sono le interpretazioni dei Mazzoleni di turno a generare nomi inarrivabili, come gli Andonio con la “D” dovuti alla pronuncia difettosa dei padri davanti a ufficiali dell’anagrafe troppo rigidi nel registrarla. Ma il migliore di tutti credo rimanga “Firmato”. Dopo la fine della prima guerra mondiale ci fu il boom di questo nome, dovuto al fraintendimento del proclama della vittoria contro Austria-Ungheria che era ovviamente: “Firmato Diaz”. Che è sempre meglio di Sue Ellen e J.R che vennero qualche anno dopo, o a proposito del capitano della Roma, quello della figlia Chanel. E che dire di Mazzoleni, alla cui madre possiamo imputare un’adorazione eccessiva per la famiglia Berlusconi, tanto da caratterizzarne di sapore la storia anagrafica del figlio, con i nomi Paolo Silvio, che di fatto costringerà molti tifosi indecisi su quale dei due scegliere per inveire, ad optare per un più generico “figliol di troia”.