Potrebbe essere proprio in Sicilia che Rossi, squadra e tifosi finalmente si incontreranno abbracciandosi, Pieraccioni permettendo o forse proprio grazie a un ciclone. La partita infatti presenta giocatori che per motivi diversi potrebbero abbattersi sulla partita con motivazioni e gesti tecnici importanti, risolverla e riportare a casa brandelli di entusiasmo. In questa area di bassa pressione individuale a livello del mare Cerci potrebbe essere il centro del ciclone, lasciando tracce del suo passaggio con gol e assist, oggi che sembrerebbe davvero la sua partita, dopo averla preparata bene anche con dichiarazioni e gesti che lasciano pensare a una svolta. Oppure solo la desolazione, la solita, del passaggio di un forte vortice d'incostanza che lascia a terra tanta delusione, ma potrebbe essere anche Amauri il ciclone tanto atteso, anche lui determinato ad abbattere a Catania la forza della sua voglia di ritornare al gol, e scaricare finalmente quella benedetta emisfera boreale dentro la porta. E poi Vargas che sembra uscito dal ciclone della sregolatezza dove si era perso, ma dal quale potrebbe uscire definitivamente per tornare a far sentire le sue folate devastanti, e liberare il suo sinistro ai vortici del gol e a mulinellare cross a raffica. E perché no anche quell' Olivera cartellinato di rosso, che gli sarà rimasto sul gozzo, e che vorrà dimostrare di essere la giusta pressione atmosferica su un centrocampo privo di quella isobara decrescente che è Behrami. Squadra tutta e allenatore potrebbero finalmente trovare una quadra e regalarci una vittoria a Catania che non è propriamente terra di conquista, e da dove sarà già complicato anche solo respingere l'anticiclone della squadra di un Montella che si sta rivelando rivelazione. E come diceva il Pieraccioni nel Ciclone parlando della tournè delle ballerine “ Carpi bella però più bella Capri” mi sentirei di dire “Montella bella però più bella Montolivo” perché anche lui prima di andarsene potrebbe lasciare un qualche segno, che so, almeno una pozzanghera.