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lunedì 23 dicembre 2019

Troppa acqua è passata sotto il ponte alla Carraia


Il Bambi è sempre stato molto diretto, ti guarda dritto negli occhi e ti dice che solo dopo aver allenato almeno Milan, Lazio e Fiorentina potrai avvalerti del diritto di essere etichettato come ceppicone. Prima, al massimo, per lui sei una semplice fava quando fai giocare il Boa al posto di Vlahovic, e un allenatore da difendere quando la sconfitta ormai ti calza a pennello più della vittoria. Stessa patologia di chi s’innamora del proprio carceriere. Ma la fortuna di essere adulti non è da sottovalutare, per questo Natale possiamo smettere di essere tristi per cominciare a sentirci finalmente incazzati. E per questo dovremo pensare un po’ di più a noi stessi, e farci un regalo. Sorridere. Sorridere di fronte al nome di Iachini; 4 esoneri in A, 3 salvezze e 2 retrocessioni. Allenatore di provincia, si dice scelto soprattutto per le ruspe. Non me ne vorrete se non ringrazio Montella, ma oggi preferisco ringraziare Sinisa che ci tiene dietro il Lecce, e ringrazio pure Grassi che al 92° ha pareggiato il vantaggio del Brescia che ci sarebbe piombato addosso. Troppa acqua è passata sotto il ponte alla Carraia, anni passati che non sai più se pensare ai 50 dall’ultimo scudetto o ai 30 senza Samuel Beckett. I più fortunati sono quelli il cui cronometro è partito solo adesso, e il ricordo di Montella è ancora così vivo. Non a caso Jean Paulhan diceva che se l’ultima volta, l’anno fosse riuscito bene, non ricomincerebbe. Perché le luci di Natale tra un po'si spengono, ma quelle dei falò delle puttane rimangono.