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sabato 11 gennaio 2014

Il regalo di Natale più bello

Siamo diventati grandi, l’adolescenza se ne è andata insieme a brufoli di delusione, così anche noi possiamo vantare la nostra bella querela che sciacqueremo con il Topexan come un tempo avremmo fatto con i panni in Arno. Del resto la querela è il sapone più venduto della nostra civiltà, che molti usano per lavare l’onta. E’ sabato ma il mio pasticcere di fiducia è andato in ferie dopo il tour de force natalizio, e quando emigri giocoforza in luoghi dalle golosità ignote al tuo palato, e ti presenti davanti a vetrine illuminate solo da uno scetticismo reciproco, alla fine è quasi scontato che farai una colazione di merda. Peccato. Proprio oggi che sono diventato maggiorenne. Se almeno fumassi tirerei fuori una bella Pall Mall senza filtro sognando l’arrivo di Staffelli con il Tapiro d’Oro. Devo dire che ho sempre avuto paura sostanzialmente di due tipi di persone, oltre naturalmente a quella che mi prende quando mi va in ferie il pasticcere, insomma ho sempre temuto le persone che non si fanno i cazzi suoi e quelle poco intelligenti, le più pericolose in assoluto. Ho una cugina che abita in un bel palazzo dello Statuto che non posso più andare a trovare perché nel suo palazzo c’è un portiere che usa la professione sostanzialmente per indagare nella vita degli altri. Con la Fabiola ci troviamo al bar di sotto, prendiamo un caffè, parliamo delle zie ed evitiamo così la morbosa curiosità di quell’uomo che con la scusa di controllare che non entrino malintenzionati, è sempre lì a chiedere ai vari visitatori da chi vanno, perché ci vanno e quanto si fermeranno. Mi ricorda molto il Delfino. E nessuno riesce a passare senza sottoporsi a questo fuoco di fila di domande. Le ho provate di tutte per cercare di fregarlo, per vedere se riuscivo a non fargli sapere che ero andato a trovare mia cugina. Mi sono travestito da corriere facendomi cucire finti indumenti della DHL, ho fatto il Pony Express e il Testimone di Geova con la barba incolta, ma mi ha sempre scoperto e quindi oggi si è ancora più incattivito perché pensa che voglia andare sù chissà per quale altro scopo. Anzi lo so. Prima che prendessi la decisione di non salire più, quando mi vedeva, sulle note dell’inno della Fiorentina di Narciso Parigi canticchiava il detto “non c’è cosa più divina che trombarsi la cugina”. So che Fabiola è molto rammaricata e l’ha fatto presente anche alla riunione condominiale, perché mi ha raccontato che l’altro giorno ha fatto perdere più di mezz’ora a un suo amante che si sa in queste situazioni delicate il tempo è sempre contato, e poi lo stesso giorno ha fatto perdere il treno al nipote dell’Adalgisa e saltare il colpo a dei poveri ladri che andavano a rubare in casa dell’avvocato del terzo piano. E poi le persone poco intelligenti, le più pericolose in assoluto perché fanno cose che non ti aspetti come scrivere con la sinistra, votare a destra o svoltare al centro, quelli che alzano la voce in proporzione alla distanza di chi è all’altro capo del telefono, che usano la carta bollata in bagno, quella igienica al posto di quella da parati e alla fine sembra che abbiano un cesso di casa mentre invece sarebbe anche bella. E tra i poco intelligenti e quindi molto pericolosi naturalmente mi ci metto anch’io che spesso do la mia fiducia alle persone così poco intelligenti. Prendiamo I cani che sono dotati di grandissima intelligenza, e in qualche caso superano di gran lunga quella di alcuni esseri umani. Il mio, ad esempio, quando gli tiro una pallina non si muove di un millimetro e poi mi dice di andarmela a prendere da solo. Non vi ho ancora detto qual’è il regalo più gradito di questo Santo Natale, e allora per farvi capire meglio l’ho fotografato, è straniera, inizia per “Q” ed essendo donna finisce naturalmente per “A”, e alla fine non è poi così brutta come si dice.