lunedì 15 giugno 2015

Peni finti

È la settimana decisiva per la panchina Viola, così come per la Grecia ormai da 5 anni. E’ passato il weekend, ovvero l'eterna lotta fra l'uomo e il meteo, oggi mi aspetta la Svizzera, mercoledì l’Abruzzo, e gli articoli di Bucchioni. La Rita me l’aveva detto “Guarda che le clausole rescissorie oggi a me e domani a te”, il problema è che gli uomini ascoltano le donne non oltre sei minuti, e tutti durante il primo appuntamento. Non ho dubbi figuriamoci certezze, e così quando guardo la fotografia della situazione penso che certi occhi sono fatti apposta per metterci un dito dentro. Menomale che non porto rancore, Montella potrà allenare qualsiasi squadra e io non ne soffrirò, ricordo quando la Rita mi chiese cosa avevo provato nel rivedere una mia ex con il mio miglior amico in un calzaturificio. Un paio di polacchine se non ricordo male. Non me la prendo affatto, ve la lascio. Così come sono prodigo a lasciare raccomandazioni quando parto per lavoro, e se parto molto presto come stamani lascio sempre un biglietto sul tavolo della cucina accanto alla frutta (scatole degli integratori permettendo). Non invito la Rita a chiudere il gas, tengo piuttosto a sottolineare che non importa se al citofono si presenta quello del Folletto, i testimoni di Geova o Equitalia, l’importante è rispondere "Io colf filippina". Sono molto tranquillo per il futuro Viola perché vivo con lo stesso ingenuo ottimismo delle erezioni mattutine. E se il mercato non mi soddisferà c’è sempre la felicità di azionare il nuovo fornellino Vape che compro in ogni città che vado, al posto dei magneti da frigo, per veder morire le zanzare invece che di dove sono stato. Quando leggo le ricostruzioni di parte, quando leggo quello che scrivono Bucchioni e Calamai non mi importa più se c'è il trucco, mi basta l'inganno. Quello che uso per convincere la Rita ad andare all'Expo dicendogli che sì, li chiamano padiglioni, ma in realtà sono delle bancarelle del mercatino. E poi voglio dire a chi dice le bugie e cerca d’ingannare i tifosi, che siano loro Montella o la società, che noi siamo furbi e non ci facciamo fregare nemmeno dalle donne che in Thailandia indossano i peni finti per scoraggiare gli stupratori. Quando sappiamo benissimo che andare in giro tutto il giorno così, neanche con un overdose di Viagra, e che poi basterebbero i gambaletti e le ballerine. Se le inventano proprio di tutti i colori, non bastano più nemmeno i buoni risultati, perché c’è sempre una clausola rescissoria a increspare le acque, ci sono i programmi da condividere, c’è un ragioniere che fa mercato, c’è Rogg che se c’era ancora mio nonno Gastone in vita, lo avrebbe chiamato Roggi. Perché la lingua italiana può dire quello che vuole, per lui il plurale di "camion" era sempre "cami". Tutti Inventano, Bucchioni e Calamai esagerano, basterebbe una via di mezzo, perché siamo quasi nel 2016 e ancora devono inventare una televisione che alzi il volume automaticamente quando mangi le patatine.