martedì 23 giugno 2015

Difendo a zona la famiglia tradizionale

Se a Genova sono per le famiglie allagate, io difendo la famiglia tradizionale. Così ai miei nipoti, prima ancora della conferenza stampa di Paulo Sousa, racconterò di quando stavamo diventando la prima potenza mondiale, ma poi sono arrivati gay, negri e olio di palma a rovinare tutto. Ormai non si sa cosa sia più pericoloso in città, tra le scie chimiche, i lavori per la tramvia e il clan dei portoghesi. Qualcosa che non torna c’è davvero, se pensiamo che i “Braccini” si sono circondati di gente famosa per entrare senza pagare. Alla fine basterà solo un po’ di spirito d’osservazione, come se dicessi “Tipi da spiaggia. Cappello di paglia, camicia bianca aperta, occhiale specchiato, tatuaggio, piercing all'ombelico, panza. Trovate l'intruso". Per me l’intruso era Montella, non a caso si è saputo solo ieri che già allora era stata solo una seconda scelta. Adesso che abbiamo la soluzione non ci resta che vincere. Basterà scorrere i risultati della prossima stagione per capire la bontà di questo nuovo ciclo, devo confessare però che la prima cosa che ho pensato dopo il comunicato ufficiale della società che annunciava la conferenza stampa di ieri alle 19, è stata “Chissà se a Formentera esiste il lunedì”. Circostanza che avrebbe fatto slittare la conferenza stampa di un altro giorno, e non solo di una mezz’oretta abbondante. E se ancora non riesco a fare una dichiarazione d’amore al nuovo allenatore della Fiorentina, è solo perché sono timido. Con chi invece ho una certa confidenza mi lascio andare, le parole escono fluide e piene di carica erotica. Tipo: “Le mie mani scorrono sulla tua pelle, fermandosi là dove ci sono avvallamenti e anfratti, dove si celano doni dimenticati. Ti amo, divano”. Ecco Paulo, ti basterà anche una sola vittoria contro la selezione di boscaioli di Moena per conquistarmi il cuore. Sono un tifoso di facili costumi io. Una volta quando si entrava in casa di qualcuno usava chiedere permesso, poi sono cambiate certe modalità e si è passati a chiedere su quale presa attaccarsi per caricare il telefono. Oggi quando entra qualcuno in casa, almeno in San Frediano, non c’è più quella sana paura dei testimoni di Geova, temiamo i portoghesi che parlano con quell’accento che sembrano tutti Rui Costa. Temiamo che usino diversivi come il Fado per entrarci in casa, mentre invece ringraziamo Ing Direct che ci chiede il codice di sicurezza per pagare la Tasi. Bisogna stare attenti con questi porteghesi più ancora degli hacker che ti pagano le tasse. Perché alla fine magari ti fanno vincere anche una Coppa Italia e tu non esci per strada a festeggiare per paura che ti occupino la casa. Mentre gli altri festeggiano tu stai lì abbarbicato alla tua famiglia tradizionale, e per non uscire con la sciarpa Viola accampi scuse come fossero Rom. Adesso che si sono paventati tra di noi il rischio è quello che vorranno correggerci anche la “C” aspirata, non solo riempirci la bacheca, e se fallisce la Grecia, al Classico inizieranno a far studiare ai nostri figli una lingua utile tipo il portoghese.